… libertà
Nessun paese è per vocazione o libero o autoritario. Non si nasce né liberi né autoritari, lo si diventa. Per questo le liste di proscrizione annunciate da Ronen Shoval, leader del gruppo “Im Tirtzu“, sono una sfida. In una società libera compilare liste di individui che non devono parlare, indicare qualcuno come “nemico del popolo” equivale ad auspicare una società autoritaria , quando non totalitaria. Anche questo non è un percorso obbligato. Dipende se si crea una opposizione interna, se quell’atto provoca una risposta, se il diritto di opinione segna un punto a suo favore e non soccombe. Essere uno stato libero o autoritario non è un destino. È una scelta. Yesh brerah.
David Bidussa, storico sociale delle idee
(31 gennaio 2016)