Firenze, il Memoriale trova casa
“Un luogo vivo per il ricordo”

memorialePer sistemarlo nel modo più adeguato ci vorranno un paio di anni, ma è intanto è arrivato. E Firenze l’ha ricevuto con tutti gli onori. Auditorium EX3, piazza Bartali: una sala gremita dà il benvenuto a quello che fu il Memoriale italiano ad Auschwitz e che, nel capoluogo toscano, tornerà protagonista all’interno di un vero e proprio polo di Memoria che sorgerà nel quartiere Gavinana.
A fare gli onori di casa e a illustrare il significato di questo impegno il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente della Regione Enrico Rossi, il sottosegretario ai beni culturali Ilaria Borletti Buitoni, la vicepresidente della Regione Monica Barni, il presidente dell’Aned Dario Venegoni e l’architetto Alberico Belgiojoso. “Mi auguro che tutte le scuole possano presto venire a visitare questo luogo che diventerà un vero e proprio polo del ricordo e del rifiuto di ogni atrocità. Non un semplice museo ma un centro vivo dove imparare e conoscere, dove costruire un futuro più giusto” ha sottolineato nell’occasione il primo cittadino.
memoriale 2“Questa sfida rappresenta un impegno gigantesco per Firenze da un punto di vista tecnico, architettonico e progettuale. E non solo. L’ambizione è di rispettare il desiderio di Primo Levi, che voleva rappresentare tutti i deportati e di tutti i campi di sterminio, e di offrire uno spunto di riflessione sui crimini che ancora oggi vengono compiuti nel mondo” spiega a Pagine Ebraiche l’ex consigliere comunale Ugo Caffaz, oggi coordinatore delle iniziative per la Memoria della Regione Toscana, che metterà le proprie competenze al servizio di un comitato scientifico. “Esistono già memoriali, musei e monumenti sparsi su tutto il territorio. L’iniziativa fiorentina – riflette – potrebbe essere la sintesi ideale di tutto ciò”.
“Questa scelta – afferma l’architetto Renzo Funaro, presidente dell’Opera del Tempio Ebraico – è felice anche un punto di vista urbanistico. Firenze si arricchisce infatti di Memoria in una zona relativamente periferica ma molto popolata come Gavinana. Quello che è oggi un polo commerciale, diventerà così anche un polo di storia, arte e cultura”. Da addetto ai lavori, significativo l’apprezzamento che Funaro esprime nei riguardi un’opera che, con la sua natura fenomenologica, “sembra anticipare una tendenza largamente diffusa tra i grandi architetti del nostro tempo”.
Invitata all’incontro anche la presidente della Comunità ebraica fiorentina Sara Cividalli, che ha ascoltato con molto interesse le relazioni e ricavato un’impressione positiva dal piano di lavoro abbozzato. “È importante che l’occasione di costruire un polo della Memoria sia tutelata e implementata. Un luogo quindi dove non solo abbia collocazione il memoriale di Auschwitz, ma dove possa contestualmente aprirsi uno spazio per la documentazione, lo studio, il lavoro. Un luogo per la Memoria viva – osserva Cividalli – rivolto ai giovani e non solo”.

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(2 febbraio 2016)