Sanders, orgoglio polacco
“Tutta Slopnice al tuo fianco”
“Beh, l’eccitazione in giro è molta” confessa Adam Soltys all’Agence France Presse.
Soltys è il sindaco di Slopnice, villaggio nel sud della Polonia.
È da qui che, nel 1921, il 17enne Eli Sanders partì alla volta degli Stati Uniti in cerca di fortuna. Oggi che il figlio Bernie, la grande sorpresa delle primarie democratiche, è in corsa per la Casa Bianca, l’orgoglio campanilistico sembra diffondersi ogni giorno di più tra gli abitanti di questa località adagiata tra le valli dei Carpazi. “Siamo fieri del senatore Sanders, che porta il nome di Slopnice nel mondo. Gli auguriamo i migliori successi” aggiunge il primo cittadino.
La storia ebraica di Slopnice si interrompe quasi del tutto con la Shoah. Sotto l’occupazione nazista i campi intorno al villaggio rurale furono infatti usati per effettuare dei lanci aerei, mentre gli esercizi commerciali e i beni degli ebrei che vi risiedevano vennero chiusi e confiscati. I familiari di Eli rimasti furono tutti deportati e uccisi.
Bernie e suo fratello hanno voluto andare a fondo delle loro origini ebraiche: nell’estate del 2013 sono venuti personalmente in visita a Slopnice, che oggi conta circa 6500 abitanti. Soltys li ha accolti e portati in visita per il paese, mostrandogli tra le altre cose il memoriale in ricordo delle vittime della Seconda guerra mondiale (nella foto sotto). E poi due delle scuole locali e persino il luogo dove un tempo sorgeva la casa di famiglia dei Sanders, di cui Bernie e Larry hanno avuto la possibilità recuperare documenti ufficiali e foto d’epoca conservate negli archivi comunali.
Un incontro che ha rafforzato ulteriormente il legame tra il senatore e il suo luogo d’origine, il cui affetto è testimoniato dal fatto che conosce addirittura qualche parola di polacco, come ha raccontato con entusiasmo Soltys, che lo ha descritto come “un uomo molto simpatico, caloroso e amichevole”.
Molte le domande che Bernie ha posto riguardo al passato di suo padre, di cui ha pregato Soltys di recuperare ogni particolare. Il sindaco gli ha quindi raccontato che suo padre era compagno di scuola con la figlia del fratellastro di Eli Sandres, Romek, il quale era a capo della Comunità ebraica cittadina al tempo dell’invasione nazista, e per questo fu tra i primi a essere ucciso.
E dopo tutti questi ricordi condivisi, Bernie non sembrava affatto l’uomo troppo serio, quasi scontroso, che in molti affermano di aver conosciuto. Anzi, ricorda Soltys, “ormai ci sentivamo come dei vecchi amici”.
Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked
(3 febbraio 2016)