Torino – Quei Giusti nell’Islam
Una serata dedicata a ricordare una pagina di storia poco nota: uomini e donne di fede musulmana che rischiarono la propria vita per salvare gli ebrei perseguitati nella Francia e nel Maghreb occupati dai nazisti e che per questo impegno sono stati riconosciuti come Giusti dallo Yad Vashem. L’evento, organizzato dal Gruppo di Studi Ebraici assieme alla Fondazione East West Diwan e a ridosso del Giorno della Memoria, quasi a sottolineare come il ricordo e la riflessione siano processi in atto e non statiche celebrazioni. Ad introdurre il tema Sherif El Sebaie, esperto di diplomazia culturale e docente di Lingua Araba, Civiltà e Arti dell’Islam. È poi seguita la proiezione del film “Les hommes libres” di Ismael Ferroukhi, presentato nel 2011 al Festival di Cannes, versione romanzata ispirata a fatti realmente accaduti nella Parigi occupata dai nazisti. Ad aprire l’incontro le parole dell’ex presidente della Comunità ebraica torinese Tullio Levi, che ha evidenziato l’importanza di approfondire fatti passati per riflettere su un presente “in cui l’estremismo e l’intolleranza sembrano erodere tutti gli spazi del dialogo e della comprensione delle ragioni dell’altro”.
Si fa sempre più impellente la necessità di dimostrare che ci sono state e continuano ad esserci “persone capaci di vedere nel prossimo in pericolo, l’essere umano da soccorrere, indipendentemente dalla sua religione o dalla sua appartenenza etnica, in nome di quei principi etici che non dovrebbero mai essere dimenticati”. Segue poi l’intervento di Sherif El Sebaie, in cui sottolinea come la ricostruzione dei fatti legati alla Shoah debba abbandonare una prospettiva eurocentrica. La questione dei Giusti dell’Islam, spiega, è stata sollevata da uno storico americano, Robert Satloff , che ha proposto allo Yad Vashem di includere tra i Giusti tra le Nazioni anche alcuni musulmani arabi che, in Tunisia, Marocco, Algeria, Libia e in Francia hanno messo a repentaglio la loro vita per salvarne delle altre. Su queste tematiche Satloff pubblicherà poco dopo il libro Tra i giusti, da cui poi, spiega Sherif El Sebaie, nasce nel 2008 la mostra itinerante dal titolo “I Giusti dell’Islam”. Sono 23800 i Giusti tra le Nazioni, di cui più di settanta sono mussulmani, per lo più albanesi. Il primo Giusto arabo è stato riconosciuto nel 2013. Mohammed Helmy ,medico egiziano che a Berlino salvò quattro persone dalla persecuzione nazista.
Alice Fubini
(3 febbraio 2016)