Fiducia nell’intelligenza

ilanaIl nuovo libro di Bernard-Henry Lévy, L’esprit du judaïsme, fa discutere. La domanda del filosofo è molto simile a quella di altri prima di lui: Etre juif (Essere ebrei) infatti è il titolo del piccolo saggio di Lévinas, cui lo stesso Lévy ha dedicato alcune lezioni. Secondo Lévinas essere ebrei significa riconoscere di avere un padre. Secondo Lévy – nell’intervista per Le Figaro, recensita per Moked da Francesca Matalon – lo spirito dell’ebraismo consiste “nell’avere fiducia nell’intelligenza”. Le due definizioni forse non sono slegate. Anzi. Da quello che l’autore spiega al quotidiano francese, mi sembra che questa fiducia corrisponda proprio alla possibilità di inserirsi personalmente e creativamente nelle parole già dette e nelle azioni già date. È lo sguardo consapevole del figlio verso chi lo ha preceduto ed è il desiderio del padre verso il futuro attivo dei propri figli. D’altra parte è proprio nel Talmud che, dopo una famosa discussione tra una voce divina e i maestri, leggiamo: “Dio ha sorriso e ha detto: I miei figli mi hanno superato.”

Ilana Bahbout

(5 febbraio 2016)