Qui Firenze – I 70 anni del rav Levi
“Una visione ampia del mondo”
“La varietà di persone presente in sala esprime la varietà di aspetti interiori di mio marito. Un uomo che definirei ‘rinascimentale’, con una visione del mondo davvero a 360 gradi”.
L’affettuosa testimonianza di Shulamit apre il prestigioso convegno su universalismo e particolarismo nel mondo ebraico organizzato, assieme alle figlie Linda e Tamar, per festeggiare i 70 anni del rabbino capo di Firenze Joseph Levi. “Un tema che è centrale nel suo pensiero” e che ricorrerà, declinato in una prospettiva ampia, nelle tre diverse sessioni che animeranno la giornata di studio, organizzata tra Palazzo Sacrati Strozzi e Comunità ebraica.
Molteplici gli spunti emersi nella prima sessione di lavoro, condotta dal giornalista Wlodek Goldkorn e con interventi degli studiosi Joseph Weiler, Moshe Halbertal e Yair Furstenberg. Significative inoltre le parole dei rappresentanti istituzionali e di comunità religiose intervenuti questa mattina.
“Questo convegno, oltre ad affrontare temi rilevanti e attuali, è il segno di un forte affetto e rispetto familiare. Valori centrali per l’identità ebraica, che evidentemente il rav ha saputo interpretare e insegnare nel migliore dei modi” afferma la presidente della Comunità ebraica Sara Cividalli. Mentre l’assessore comunale Sara Funaro riconosce come il tema di questa iniziativa “attraversi oggi le nostre società in modo radicale” e richieda quindi un forte impegno della collettività per favorire l’incontro con le identità altre, conservando al tempo stesso i propri valori e i propri principi.
Monsignor Timothy Verdon, rappresentante della Curia, elogia il contributo che il rav Levi ha saputo offrire “per far amare la radice ebraica” a un pubblico di diversa estrazione culturale e religiosa. Parole di affetto anche dall’imam Izzedin Elzir, che ha ricordato “gli oltre 15 anni di lavoro comune”. A fare gli onori di casa il portavoce del governatore regionale Alfonso Musci. In sala, tra gli altri, il docente ed esponente della comunità valdese Valdo Spini e il neo presidente dell’associazione fiorentina Italia-Israele Valentino Baldacci.
“Tra le tante cose che ho appreso dal rav c’è quella che in ogni persona esiste una scintilla divina, anche nel nostro peggior nemico. Un insegnamento fondamentale, soprattutto in un’epoca di forti conflittualità” ha esordito Goldkorn.
La seconda sessione, in programma nel pomeriggio, vedrà protagonisti i rabbini Riccardo Di Segni e Alberto Somekh, oltre ad Asher Salah e David Rosenthal. Nell’occasione si parlerà di mobilità dei rabbini nel corso dei secoli, di conservazione delle fonti talmudiche, di leadership comunitaria e consuetudini religiose. La terza sessione, moderata da Alessandro Treves, si focalizzerà invece su Kabbalah e Scienza. Un contributo sarà offerto da Matt Goldish, Fabrizio Lelli e Brian Ogren.
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(7 febbraio 2016)