Qui Gerusalemme -Shaon Horef
Arte, sapori, letteratura
Mondi diversi in dialogo

mantra-2 Bicchieri tintinnanti, cokcktail mescolati a ritmo di musica, versi di poesia contemporanea e suoni tecnologici di dj all’avanguardia. È questo il rumore dell’inverno, o per lo meno dell’inverno di Gerusalemme, dove domani inizia Shaon Horef – “Rumore d’inverno”, appunto – un festival in cui la cucina e la gastronomia si mescolano all’arte e alle atmosfere della città.
Per il quarto anno consecutivo le strade della città torneranno ad affollarsi, prima nei pressi dell’animata rechov Shushan, poi nei caffè delle vie pedonali di Nahalat Shiva, quindi nella centrale rechov Hillel, e infine dalle parti di rechov Aza. Lì si potranno fare le esperienze culinarie più diverse, e oltre che per mangiare sono molte le occasioni per imparare. Sono infatti diversi i laboratori in cui, tra le altre cose, è possibile scoprire come far fermentare una birra artigianale, oppure come decifrare le descrizioni dei sommelier, capendo così come degustare davvero un bicchiere di vino e comprenderne le proprietà. E qual è la differenza tra un whisky di puro malto o doppio malto? Un’altra degustazione è stata organizzata per rivelarlo. Per i più creativi c’è anche un corso per imparare a mixare cocktail colorati e persino luminescenti.
Accanto a tutto questo bere e parlare, non mancheranno anche occasioni per mangiare. Il programma prevede tra le varie iniziative una serata a base di zuppa, hummus e musica folk per “riscaldare il corpo e lo spirito”, una performance dei Ragba’s Kitchens, che portano la cucina a teatro, un incontro per scoprire perché “i vegani sanno divertirsi di più”, e street food a non finire.
Accanto a questo, il Shaon Horef propone le manifestazioni culturali più varie. Il pubblico potrà quindi passare da un torneo di tetris a una maratona di cubo di Rubik, da una lezione di swing anni ’30 a una di capoeira e samba, da un concerto di musica gitana alla musica elettronica più indecifrabile, da un laboratorio per imparare a gestire la rabbia a una lettura di poesie in una libreria del centro – e molto altro ancora tra cinema, letteratura e teatro.
Una formula di successo che ogni anno rivela una Gerusalemme giovane e serena. “Il numero di partecipanti al festival cresce ogni anno” ha detto al Times of Israel Yoram Braverman, direttore del dipartimento culturale. “Questo grande coinvolgimento – ha proseguito – prova che la cultura e l’arte sono un carburante per una crescita economica reale, e il nostro modello di cooperazione con i proprietari di esercizi commerciali della città è unico”.

f.m. twitter @fmatalonmoked

(7 febbraio 2016)