Il mondo ebraico al Super Bowl
tra musica, spot e filantropia

brady-and-kraftSe seguire le partite di football americano può essere complicato, soprattutto per chi non ha dimestichezza con le complesse regole del gioco, guardare il Super Bowl è tutta un’altra faccenda. Certo non mancano palle ovali e touchdown, e la tensione dei tifosi è palpabile come in tutte le finali di campionato. Ma il Super Bowl – disputato nella notte e vinto dai Denver Broncos contro i Carolina Panthers – è soprattutto un grande evento televisivo, e l’aspettativa è alta su ogni cosa, dallo show di fine primo tempo fino addirittura alla costosissima pubblicità, tanto che erano in 100 milioni le persone incollate alla tv per seguire la partita disputata ieri. E tra il dj Mark Ronson che ha fatto ballare mezza America e Amy Schumer che si improvvisava candidata alla presidenza in una pubblicità che ha messo insieme una vera e propria campagna elettorale per vendere una birra, il mondo ebraico non è rimasto lontano dai riflettori. I buoni rapporti tra mondo ebraico e football americano non si esauriscono nelle esibizioni di pop star planetarie e i businessman miliardari delle pubblicità. Negli scorsi giorni è stato infatti annunciato che il proprietario della squadra dei New England Patriots e noto filantropo Robert Kraft (nell’immagine con il giocatore Tom Brady) riceverà un dottorato honoris causa dalla Yeshiva University.
Quest’anno dunque il Super Bowl è arrivato con tutti i suoi lustrini nel periodo delle primarie per le elezioni presidenziali. La coincidenza non è passata inosservata a una marca di birra, che diventa così il the-bud-light-super-bowl-commercialpunto numero uno di una candidata che, come è ormai ben noto, sa essere sempre rivoluzionaria. Si tratta della comica Amy Schumer, che insieme all’attore Seth Rogen (nell’immagine), si rivolge così ai suoi concittadini americani: “Dicono che il nostro paese sia diviso, dicono che non andiamo d’accordo su nulla. Ma niente mette d’accordo gli americani come la birra ed è per questo che formiamo il Partito della Bud Light”. Per chi conosce l’irriverenza di Amy è inutile dire che, anche se si parla di politica, nello spot non c’è nulla di politicamente corretto.
Intanto, in un’altra pubblicità, l’attore Alec Baldwin dà una grande festa per i Super Bowl insieme all’ex quarterback Dan Marino. Mentre i due iniziano a litigare su chi abbia vinto più campionati o più Oscar – la risposta, data dal sofisticato dispositivo a comando vocale di Amazon, è zero per entrambi – ecco che a prendere le difese di Baldwin, con tanto di lancio di oggetti su Marino, c’è l’attore Jason Schwartzman. Il suo collega in Gran Budapest Hotel Jeff Goldblum si improvvisa invece cantante, con tanto di coro gospel, mentre fa da testimonial a un’agenzia immobiliare newyorkese.
Ma la pubblicità migliore, e senza spendere un dollaro, se l’è fatta sicuramente Beyoncé, che ha lanciato il suo nuovo singolo e annunciato il suo nuovo tour proprio sul palco del Super Bowl. E la sua caduta sventata con il grande stile che la caratterizza, tanto da lasciare il dubbio agli utenti dei social network che si trattasse di una mossa prevista dalla coreografia, e una Lady Gaga quasi sobria in tailleur rosso e accessori a stelle e strisce che ha cantato l’inno americano, hanno forse rubato un pochino la scena al dj inglese ebreo ashkenazita Mark Ronson, che con Bruno Mars ha portato sul palco del halftime show la celebre Uptown Funk.
Lontano da vestiti dorati alla Michael Jackson e pettinature alla David Bowie, nel frattempo la Yeshiva University ha annunciato il conferimento di un dottorato honoris causa a
Robert Kraft, chiamato come oratore per il discorso di apertura della cerimonia di consegna dei diplomi dell’università ebraica newyorchese che si terrà a maggio al Madison Square Garden.
“Robert Kraft non soltanto rappresenta il successo negli affari, ma è anche un vero leader ebraico che incarna i nostri valori di gentilezza, bontà, generosità nei confronti della comunità e forte sostegno allo Stato d’Israele”, si legge in un comunicato del presidente dell’ateneo Richard Joel. Oltre a essere il proprietario della squadra di football dei New England Patriots, Kraft è amministratore delegato della multinazionale del Kraft Goup, ma anche un noto filantropo, che tra le varie opere di beneficenza ha devoluto molti fondi anche a varie associazioni e organizzazioni ebraiche. “Il suo successo sul campo e fuori – continua il comunicato – la sua profonda umanità e la sua volontà di lottare per il popolo ebraico e di sostenere cause ebraiche lo rendono un modello ideale per i nostri studenti”.

f.m. twitter @fmatalonmoked

(8 febbraio 2016)