Roma – Ghetto, il ballo della speranza
conquista il Teatro Eliseo
Un inno alla libertà, un punto di partenza necessario per elaborare i temi legati al concetto di esclusione e di paura del diverso. Si presentava così “Ghetto”, lo spettacolo ideato dal coreografo Mario Piazza che ha conquistato ieri uno dei palcoscenici più importanti di Roma, il Teatro Eliseo.
Sala stracolma e molti applausi per una performance che ha già calcato molti palchi europei e che pone al centro della propria narrazione l’intricata storia di Sarah e David, due innamorati costretti ad affrontare numerosi ostacoli legati alla loro identità ebraica. Tra lacrime e sorrisi, tra gli alti e bassi di un’esistenza in salito, nel segno della resilienza, la capacità di superare traumi e avversità senza farsi schiacciare, l’invito a non perdere mai l’hatikvah, la speranza.
Promosso e ideato dalla Comunità ebraica romana, lo spettacolo ha potuto contare sul patrocinio del Comitato per il coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah di Palazzo Chigi e dalla Fondazione Museo della Shoah, oltre alla collaborazione del Teatro Eliseo e dell’Accademia Nazionale di Danza.
“Tra i tanti motivi di orgoglio, oltre al successo della serata in sé e della qualità dei contenuti proposti, c’è il fatto di aver creato delle sinergie destinate a consolidarsi e a rafforzarsi nel tempo” sottolinea l’assessore comunitario Giorgia Calò, che ha coordinato un gruppo di lavoro in cui fondamentale è stato il contributo offerto dal Centro di Cultura ebraica e in particolare dalla sua direttrice Miriam Haiun e da Micol Temin.
“L’entusiasmo della sala, i primi segnali che abbiamo intercettato – prosegue l’assessore – danno il segno dell’intensità del lavoro che è stato svolto. La migliore conclusione possibile a queste intense giornate di Memoria, che ci hanno visto impegnati con molte iniziative e molti incontri aperti alla città”.
(8 febbraio 2016)