Saluzzo – “Lia, maestra di umanità”
Consiglio straordinario, nella sede aulica dell’Antico Palazzo Comunale, immerso nella magia della città rinascimentale, con sala gremita, presenti tutte le autorità cittadine, in prima fila Lia Levi, e al suo fianco il vescovo monsignor Giuseppe Guerrini, per una serata eccezionale, di grande commozione.
Il Consiglio comunale ha conferito all’unanimità la cittadinanza onoraria alla scrittrice e giornalista Lia Levi, i cui nonni risiedevano a Saluzzo, per le tantissime delicate storie che ha creato per adulti e ragazzi, per la delicatezza con cui racconta cose profonde e terribili in modo comprensibile per i bambini, per il suo impegno di testimone.
Ripercorrendo la carriera letteraria della scrittrice, gli interventi dei consiglieri comunali hanno avuto modo di ricordare la storia della comunità ebraica di Saluzzo, straziata dalla Shoah, e, per passare all’attualità, di ragionare sulla responsabilità della scuola ad educare al rispetto delle diversità ed alla civile convivenza. Ai libri di rara sensibilità di Lia Levi, bambina di dodici anni in fuga con la sua famiglia, che trovò rifugio in conventi di suore, è stato accostato, per stile letterario e per il tema trattato, il libro Don Cirillo e il nipotino, in cui Giulio Segre, medico saluzzese scomparso l’estate scorsa, racconta la sua vicenda di bambino di sette anni, protetto e salvato da un parroco di montagna. Si tratta dunque di un altro elemento che collega Lia Levi alla città di Saluzzo.
Tra gli altri interventi si segnala la conclusione della relazione della professoressa Piera Comba, capogruppo in Consiglio Comunale e docente di storia:
“Nei suoi incontri con gli studenti Lia Levi ha parlato di una Saluzzo viva da sempre in lei nella narrazione materna, per cui alle strade che non aveva visitato si sono sostituite quelle ricreate dalla madre, da qui le radici di una famiglia ampia e unita nel festeggiare le più importanti festività ebraiche, ora speriamo che il suo ricordo si sostenti anche dell’affetto dei tanti ragazzi e bambini che le si sono stretti intorno, orgogliosi di poter incontrare un’autrice di cui avevano letto pagine che, con delicatezza hanno saputo far rivivere in loro quella che fu la vergogna quotidiana prima delle leggi razziali fasciste, poi della deportazione nazista, infine dell’indifferenza che dalla fine del conflitto ha cancellato e sminuito l’intera vicenda. Come dice Lia Levi, nessuno in Italia ha chiesto ufficialmente scusa agli ebrei per le leggi razziali, che non furono cancellate dopo la caduta di Mussolini. Si è voluto, con l’amnistia Togliatti, girare pagina, ma senza averla letta fino in fondo quella pagina. È bene dunque tornare a leggerla e trarne una lezione preziosa: guardare alla realtà con cuore vigile, come recita il blog realizzato dai ragazzi del Liceo, e sensibile, come ci ha insegnato stamattina la signora Levi. Attenti a chi bussa alle nostre porte e che può sperare, ieri come oggi, solo nella nostra umanità”.
La scrittrice si è dichiarata commossa per la cittadinanza onoraria e per l’interesse e l’attenzione suscitata dalla sua storia e dai suoi libri: “Qui a Saluzzo ho incontrato tanti giovani e la loro partecipazione e creatività mi aiutano ad avere maggiore speranza in questa umanità”. Per due giornate piene, infatti, la scrittrice ha incontrato centinaia e centinaia di giovani, dalla scuola elementare alle medie superiori, che già avevano letto un suo libro, e ha dialogato rispondendo alle loro domande. Centinaia di giovani che, grazie alla lettura di un libro scritto proprio per loro e con la possibilità di porre una domanda a chi patì personalmente l’esclusione dalla scuola, hanno potuto comprendere l’orrore delle leggi razziste.
Beppe Segre
(Nella giornata di ieri Lia Levi è stata inoltre ospite della biblioteca e centro studi Davide Cavaglion a Cuneo per un confronto sul suo impegno letterario e sul tema della Memoria con lo storico Alberto Cavaglion)
(12 febbraio 2016)