Gli ebrei d’Europa e la Resistenza
“Bisogna scrivere questi fatti, perché fra qualche decennio una nuova retorica patriottarda o pseudoliberale non venga a esaltare le formazioni dei purissimi eroi: siamo quello che siamo: un complesso di individui in parte disinteressati e in buona fede, in parte arrivisti politici, in parte soldati sbandati che temono la deportazione in Germania, in parte spinti dal desiderio di avventura, in parte da quello di rapina. Gli uomini sono uomini”. Difficile trovare un’analisi più lucida, dura e veritiera di quella scritta dal partigiano ebreo Emanuele Artom nel suo celebre Diario. Come lui, saranno diversi gli ebrei italiani e d’Europa ad imbracciare le armi per combattere contro il nazifascismo. Altri sceglieranno la fuga, altri ancora la resistenza passiva. “Gli uomini sono uomini” e ognuno compie le proprie scelte. E queste ultime saranno al centro del convegno internazionale Resistenza ebraica in Europa (lunedì 15 febbraio) di scena al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara e promosso dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) assieme all’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e al Memorial de la Shoah di Parigi. Il Comitato Scientifico, composto da Anna Quarzi, Laura Fontana e Alberto Cavaglion, “ha inteso porre in evidenza le molte fisionomie che la reazione degli ebrei ha assunto durante i regimi nazista e fascista: la partecipazione organica ai movimenti resistenziali armati dei vari Paesi occupati, le lotte all’interno dei ghetti, la fuga, la consapevole e lucida passività”. Si parlerà di Italia ma anche di Francia, Germania, Polonia con autorevoli studiosi provenienti dai diversi paesi e da Israele. Tra i protagonisti il Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Liliana Picciotto, responsabile della ricerca scientifica del CDEC Milano, e Renée Poznanski della Ben Gurion University del Negev.
La panoramica che i diversi relatori offriranno, prenderà il via dalla dimensione europea – con le tre relazioni del mattino – per poi esaminare quelle italiana e locale nel pomeriggio. Ad aprire il ciclo di interventi, la professoressa Poznanski che parlerà di Resistenza Ebraica in Francia; incentrato sulla Germania invece l’intervento di Beate Kosmala del German Resistance Memorial Center di Berlino. Sulla Polonia e in particolare su Cracovia verterà l’analisi di Edyta Gawron, della Krakow Jagellonian University.
Nel pomeriggio, sarà la storia italiana e ferrarese a fornire elementi per una ricostruzione degli episodi che hanno caratterizzato il binomio ebrei-Resistenza con gli interventi di Alberto Cavaglion, dell’Università di Firenze; di Matteo Stefanori (Università della Tuscia, Viterbo) e Antonella Guarnieri, responsabile del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara.
(nell’immagine la fotografa e partigiana polacca Faye Schulman assieme ad altri ebrei membri della Resistenza)