sapiente…

Il sapiente, come l’aron che conteneva le tavole del patto e che era d’oro all’esterno ed all’interno, deve essere fuori come è dentro. Ma il cuore portante dell’aron era di legno di acero: il sapiente deve dunque essere degno di onore all’esterno – per l’onore che si deve alla Torah di cui è portatore – e deve essere consapevole delle potenzialità che possiede in sé. Ma se tutto ciò non si fonda sulla modestia e l’umiltà, rischia di diventare un luccichio inconsistente.

Benedetto Carucci Viterbi, rabbino

(14 febbraio 2015)