Non ci resta che ridere
(di noi)

“Le persone felici si assomigliano, perché ridono di se; quelle infelici no, perché ridono degli altri”.
Forse qualche Custode del Tempio aggrotterà le sopracciglia, per questa mia storpiatura del celeberrimo incipit di Anna Karenina. Ma mi sono troppo arrabbiato, questa settimana, e troppo spesso, per non aver dovuto ricorrere – come fosse un salvagente – all’umorismo di me. Non temete, non vi rovescerò dunque addosso i miei Piccoli & Grandi Dolori; non parteciperò alla lamento-gara IoStoPeggioDiTe che, dopo millenni di oneste partite fra seniores – dai tempi delle panchine sotto alle piramidi a quelli dei cantieri in costruzione all’ombra dei telefonini – ha tracimato sui social network, praticato ormai anche da juniores-vecchietti di meno di trent’anni. Mi è passata. Perché, lezione numero uno: se ridi di te starai meglio tu e avrai capito qualcosa anche di chi ti ha irritato / se ridi di chi ti ha fatto arrabbiare, non solo starai peggio, lo avrai reso più forte. Inoltre, se parliamo di veri dolori e drammi seri, ho ancora un buon senso delle proporzioni: insomma, lo so che ce l’ho piccolo.
Fra gente di fede che da lezioni di geopolitica basate sull’Antico Testamento o sul Vangelo o sul Corano; comici atei che si convertono; atei che fanno ridere; cattolici laici che parlano da bigotti ed ebrei da parrocchia che parlano da bigotti pure loro; per non parlar del mio raffreddore, delle mie corna, delle mie azioni al tracollo, del caviale che è andato alle stelle, e del fatto che questo stesso pezzo per Moked sia sparito dal computer due volte, sicché ho dovuto riscriverlo da principio, e questa che forse leggete è la terza… Con chi volete che me la prenda, se non con me, e le mie fisime?
Per fortuna c’è YdLifeCrisis, sul web e gratis.
Per fortuna c’è Stefano Dongetti e le sue fisime: per fortuna e per 12 euro, che è sempre comunque più economico di soli 12 minuti dallo strizzacervelli.
Ma cos’è una fisima ?
Eh…
“ Con questa parola di gusto popolare si alleggerisce e colora di ironia un concetto che altrimenti, quando espresso, può risultare aggressivo. Infatti la fisima è un’idea fissa, quasi ossessiva, con chiare sfumature di capriccio o comunque priva di fondamento razionale”
Così incomincia il testo dedicato al lemma ‘Fisime’, pubblicato su unaparolalgiorno.it ,uno spazio di intelligenza e curiosità soddisfatte che vi consiglio di frequentare quotidianamente. Nei dialetti, però, così come negli usi popolari, certe parole assumono sfumature intraducibili: se non avete mai sentito dire da una brusca signora triestina (romana, toscana, siciliana, venusiana, israeliana) di almeno 70 anni: “ e no sta scociàrme co’ ‘ste tue fisime ”, o da un’altra, più giovane e accondiscendente “sta bòn, xè solo una tua fisima, la passerà… ”, qualcosa vi sfuggirà.
Fisime è una raccolta di monologhi, freddure, dialoghi. Libro surreale, dunque ben piantato nel nostro quotidiano mondo di illogica quanto brutale cronaca. Fa ridere, e a volte ghignare. Disegni dello stesso Dongetti, di inconsueta, buona qualità, accompagnano i brevi testi (ecco: sono pillole, funzionano meglio degli antidepressivi, e costano molto meno !); l’impaginazione del libro è da premio. A questo punto dovrei copiare e incollare alcune pagine, e non lo farò. Ognuno ha un suo dna umoristico, pretendere di unificare le risate è altrettanto totalitario di unificare i lamenti. Se volete farvene una idea, del libro e del suo autore, andate su www.fisime.it dove potrete anche assaggiare, prima di acquistare, su clmbr.it. A me piace, per una certa stralunatezza pop, che ridimensiona e cura, fa bene e graffia insieme: lui, del resto, lo chiama Cabaret Psicosomatico, e se non lo praticasse bene, il primo a stare male sarebbe lui stesso.
E YdLifeCrisis? Naaah, meglio di no: meglio non sappiate che ci sono due canadesi di meno di trent’anni che parlano yiddish e fanno ridere, ma ridere forte. Non cliccate, potrebbe dar dipendenza. Ma soprattutto, non ditelo al vostro rabbino: lo sa già, ma negherà.

Valerio Fiandra

(18 febbraio 2016)