L’ex Premier in prigione
“Da primo ministro ero responsabile della sicurezza di Israele: adesso sto per finire dietro le sbarre. Capirete che per me si tratta di una trasformazione strana e dolorosa”. Dopo aver registrato un breve video poi affidato ai media, l’ex premier israeliano Ehud Olmert ha iniziato il breve viaggio che lo ha portato dalla sua residenza nei pressi di Gerusalemme fino al carcere Maasiyahu di Ramle, poco lontano da Tel Aviv. Là deve scontare una sentenza a 19 mesi di carcere per corruzione. Olmert è stato condannato nel 2014 per avere accettato mazzette durante il suo doppio incarico da sindaco della Città Santa (1993-2003) e da ministro del Commercio (2003), prima cioè di diventare capo del governo (2006-2009). Contro di lui l’accusa di aver intascato soldi da un costruttore edile al quale l’allora sindaco avrebbe assegnato lotti per lo sviluppo del progetto immobiliare Holy Land. Sebbene i suoi addebiti siano precedenti alla sua premiership, circostanza che lo stesso Olmert ha sottolineato nel suo messaggio, non capita tutti i giorni che un ex primo ministro finisca in prigione. Pane per i denti di «Only in Israel», rubrica radiofonica dedicata a fatti unici o bizzarri avvenuti nello Stato ebraico. “Non è un fatto positivo per Israele”, hanno sottolineato gli autori, «perché un primo ministro in carcere è sempre motivo di imbarazzo. A Nixon lo avevano risparmiato. Allo stesso tempo va riconosciuto che la legge in questo Paese non guarda in faccia a nessuno». A Olmert glielo potrà confermare il carcerato n. 1418989, al secolo l’ex capo dello Stato Moshe Katsav (2000-2007) che a Maasiyahu sta scontando una condanna a 7 anni per lo stupro, quando era presidente, di una ex dipendente. Per Maasiyahu sono transitati anche l’attuale ministro degli Inter- ni, l’ortodosso Ariyeh Deri – due anni dentro per corruzione fra il 2000 e 2002 per una mazzetta ricevuta nel 1993 al suo primo mandato al Viminale israeliano – nonché l’ex ministro del Commercio Avraham Hirschon – incarcerato per sei mesi nel 2009 per appropriazione indebita. Israele Paese di politici corrotti? Forse, ma non più di quanto lo siano quelli nostrani. In molti puntano il dito contro un sistema elettorale proporzionale che favorisce la proliferazione di partiti e partitini con il relativo indotto clientelare. All’ex premier sarà comunque riservato un trattamento speciale: sarà confinato in un’ala con altri detenuti già sottoposti allo screening dello Shin Beth, l’intelligence interna. Il sistema giudiziario israeliano è duro ma non folle, e le autorità vogliono evitare che Olmert possa essere minacciato da altri carcerati, magari intenzionati a estorcergli qualche segreto di Stato.
Daniel Mosseri, Libero, 16 febbraio 2016
(21 febbraio)