Qui Roma – Confrontarsi con verità scomode
Il fascismo e la sfida degli storici
Gran parte della storia che segnò il ventennio fascista si cela dentro faldoni di documenti ancora da esplorare. Lo sanno bene gli storici David Kertzer e Mauro Canali che hanno dedicato anni ed energie negli archivi di Stato e in quelli vaticani, per riportare alla luce verità storiche per troppo tempo ignorate e nascoste. Protagonisti di un incontro all’Accademia americana, i due storici si sono confrontati tra loro e con il pubblico sullo stato delle loro ricerche e il ruolo cruciale delle fonti documentarie.
A fare gli onori di casa, il direttore dell’Accademia Kim Bowes: “Abbiamo l’occasione – ha introdotto – di avere con noi due dei più autorevoli studiosi del periodo fascista: David Kertzer è specializzato nel ruolo assunto dal Vaticano e con il suo ultimo libro, Il patto col diavolo, ha portato alla luce scottanti rivelazioni sul rapporto tra Pio XI e Benito Mussolini, vincendo anche il Premio Pulitzer. Mauro Canali, già professore ordinario dell’Università di Camerino, è tra i massimi esperti del periodo dell’avvento del fascismo e ultimamente si è dedicato alla figura dello scrittore Ignazio Silone ed i suoi servizi per il regime”.
Ad entrare nel vivo della discussione è poi Kertzer: “Quello che colpisce – spiega – è che continuano a fioccare studi storici sulla Resistenza mentre si cerca di evitare di analizzare il fascismo perché è un tema scomodo. Questa resistenza al confronto non è però una prerogativa solo dell’Italia: la negazione è presente in diversa misura in tantissimi paesi”.
“Nelle mie ricerche presso l’Archivio di Stato – prosegue – ho ritrovato dei documenti che voglio condividere con voi: c’è per esempio una lettera dell’avvocato Francesco Pacelli, fratello maggiore di quello che sarebbe diventato Pio XII, e del cardinale Gasparri a Benito Mussolini datato 17 febbraio 1929 dopo la promulgazione dei Patti Lateranensi. Gasparri, in particolare, scrive a Mussolini di non permettere agli ebrei di candidarsi al Parlamento e rivela inoltre che il papa avrebbe lo definito ‘una figura inviata dalla provvidenza del Signore’”.
“Chi ancora sostiene che non esistessero legami tra Benito Mussolini e Pio XI – dice Kertzer – dovrebbe studiare attentamente la figura di Pietro Tacchi Venturi che fece da tramite tra il Vaticano e il regime e di cui si hanno lettere con sopra annotazioni scritte dallo stesso Mussolini”. Tra i documenti rinvenuti negli Archivi Vaticani, aperti solo nel 2006, delle foto che vescovo di Capri mandava per lamentarsi dei costumi spregiudicati dell’epoca e una lettera nella quale, dopo una richiesta di Tacchi Venturi, il curatore del museo romano informava di aver coperto le nudità di alcune statue con delle foglie di fico.
“C’è poi una lettera – conclude Kertzer – nella quale il nunzio Francesco Borgongini chiede a Galeazzo Ciano, allora ministro degli Esteri, di bandire e ritirare la pubblicazione della biografia di papa Cesare Borgia stesa ‘dall’ebreo’ Gustavo Sacerdote”.
Mauro Canali, attraverso le sue ricerche su Ignazio Silone, si interroga sul ruolo dello storico: “Per uno storico usare le fonti dovrebbe essere come per lo scultore adoperare la creta, eppure allo stato attuale non è più così scontato”.
Degli studi su Silone, spia della polizia fascista per oltre 10 anni, Canali mostra la lettera nella quale lo scrittore si rivolge ad un ispettore e e gli comunica di voler rinunciare all’incarico, chiedendogli di poter ritornare ad essere un semplice cittadino.
“Quando si fanno ricerche su temi così scomodi – ha proseguito lo storico – andando a studiare personalità considerate intoccabili, si incorre spesso in una grande quantità di problemi. Dobbiamo rilevare infine che il dibattito storiografico è ancora, e fin troppo spesso, imbevuto di ideologia. Toccando nervi scoperti ci si imbatte in ambienti ostili che cercano di sminuire il lavoro fatto; e questo lo sa bene Kertzer”. “Non dobbiamo però – conclude Canali – lasciarci intimidire e perseguire sempre nella ricerca della verità storica”
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(Nell’immagine David Kertzer e Mauro Canali)
(24 febbraio 2016)