Qui Roma – Il Premio FiuggiStoria
“Facciamo i conti col passato”
L’arma della Memoria contro l’oblio, la negazione, il buio della ragione.
Serve una presa di coscienza, ferma e collettiva. Bisogna riattivare determinate sensibilità. E insieme lavorare sulla divulgazione, sulla cultura, sull’incontro. Perché l’Italia, viene detto, “non ha ancora fatto pace col proprio passato”.
Lancia l’allarme Pino Pelloni, segretario del Premio FiuggiStoria. L’occasione è la cerimonia di consegna dei riconoscimenti della sesta edizione del premio, avvenuta ieri nella cornice di Palazzo San Macuto a Roma.
Una preoccupazione condivisa dai giornalisti, storici e scrittori la cui opera è stata riconosciuta come meritoria e cui lo stesso Pelloni ha donato una simbolica Menorah di Anticoli, l’antica Fiuggi, realizzata dall’artista Nicola Tella.
Sala affollata e grande interesse per il messaggio che ciascun vincitore ha voluto testimoniare.
Vincitori ex aequo per la saggistica Paolo Mieli con L’arma della memoria. Contro la reinvenzione del passato (Rizzoli) e Simone Belladonna con Gas in Etiopia (Neri Pozza). Per la sezione biografie il riconoscimento è andato a Gabriele Nissim per La lettera a Hitler (Mondadori), mentre Claudio Magris si è aggiudicato il premio per la sezione romanzo storico per il libro Non luogo a procedere (Garzanti).
Vincitore della sezione diaristica Di guerra e di pace-Diario partigiano ’44-’45 (Donzelli), di Antonio Giolitti, curato da Rosa Giolitti e Mariuccia Salvati. Premiata per la sezione inediti Ginevra Conti Odorisio, autrice di Linguet e i philosophes. Illuminismo e terrore (Giappichelli).
Nel corso della cerimonia è stato inoltre assegnato il FiuggiStoria-Inviato Speciale Gian Gaspare Napolitano alla giornalista Rai Lucia Goracci.
(24 febbraio 2016)