…idiozia

Utili idioti: dai siti treccani.it e wikipedia.org apprendiamo che l’espressione, coniata da Lenin, si riferiva a coloro che, per ingenuità, finivano col fare gli interessi del Partito comunista, pur non militandovi. In seguito, la locuzione ha assunto un significato più generico, riferendosi a chiunque agisca a vantaggio di altri senza che il proprio merito sia riconosciuto e senza guadagnarci nulla. Il termine oggi è usato in senso lato per descrivere qualcuno che sembra essere manipolato da un movimento politico, un gruppo terroristico, un potere economico, dei quali non fa parte ma i cui interessi aiuta a promuovere. È il caso di quelle persone che vivono in democrazie liberali che, nel dare sostegno morale e materiale a un’ideologia totalitaria, in effetti si prestano laboriosamente a intrecciare quella fune che poi finirà per impiccarli. Oggi gli utili idioti si possono trovare nel coro di giustificazione, di omologazione e di idealismo sentimentale che fa di tutto per inibire le risposte necessarie a contenere un’altra ideologia che invece odia la libertà: l’Islam radicale. Ne fanno parte coloro – anche persone istruite, stimati professionisti, attori conosciuti dal pubblico – i quali riuniti alla Casa delle Donne a Milano alcune sere fa hanno rumorosamente applaudito la professoressa Nurit Peled, insegnante di lingua e letteratura ebraica alla facoltà di Magistero dell’Università Ebraica di Gerusalemme. La prof. Peled, che ha perso una figlia in un attentato di terroristi palestinesi, ha rappresentato loro una inverosimile caricatura dei testi di studio adottati nelle scuole di Israele, sostenendo che non sono adeguati nei confronti dei palestinesi, ma senza dire una parola sui libri scolastici degli stessi palestinesi nei quali invece non vi è alcuna traccia dell’esistenza di Israele. Le cartine geografiche rappresentano l’intero territorio del Mandato Britannico su cui è scritto in arabo Falastin e da cui mancano le maggiori città israeliane. Le immagini degli ebrei sono tratte dalla Difesa della Razza. Le analisi politiche dai Protocolli dei Savi di Sion. Che se poi questo disegno malauguratamente si avverasse e Israele fosse davvero cancellato dalle mappe terrestri, queste stesse persone ne proverebbero un certo senso di disagio. Magari organizzerebbero una serata commemorativa con qualche immagine e voce parlante. Come mai persone che godono prosperità, libertà politica e cultura lavorino con passione per distruggere questi beni, promuovendo gli obiettivi di movimenti fondamentalisti e ignorando l’elementare principio della par condicio nel dibattito democratico è domanda affascinante e senza una chiara risposta. Non ci rimane che apprezzare Vladimir Ilic e i suoi utili idioti.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme

(25 febbraio 2016)