Qui Trieste – Donne, sfida tra generazioni
Avere tutto si può? È intorno a questa domanda che ruota il primo romanzo di Gheula Canarutto Nemni (Non) si può avere tutto (ed. Mondadori), presentato nella cornice del Caffè San Marco, il suggestivo locale triestino adiacente alla grande sinagoga.
Al centro della storia, una ragazza ebrea ortodossa di diciannove anni che, sposata da poco, si barcamena in una quotidianità frenetica nel tentativo di realizzare tutti i suoi sogni: avere dei figli ma anche una carriera accademica, il tutto sullo sfondo metropolitano di Milano. È possibile essere madre di sette figli, muoversi in un competitivo ambiente lavorativo e riuscire a far conciliare tutto questo con l’osservanza delle regole ebraiche?
La storia della protagonista, Deb Recanati, è quella che Canarutto ha descritto come “L’autobiografia degli abitanti femminili del pianeta”; donne che in un mondo maschilista non cedono e continuano ad avanzare con coraggio per inseguire la propria libertà. Non è un caso allora che il nome Gheula, ricorda l’autrice, in ebraico significa proprio questo: libertà.
(25 febbraio 2016)