Numeri o persone?

ilanaContarsi può essere pericoloso. Questo è quello che sembra dirci subito la parashà di Ki tissà. Forse perché potrebbe generare un senso di orgoglio? O un senso di forza che non sapremmo gestire? O magari perché ci può distrarre da quello di cui dovremmo occuparci? Trasformare l’uomo in un numero non sembra portare nulla di buono. La Torah lo vieta e si ingegna per trovare delle alternative: meglio chiedere a ognuno di offrire degli oggetti e saranno questi semmai a essere contati per capire quanti siamo. Interessante: la Torah ci invita in fondo a quantificare quello che diamo e a occuparci di crescere come persone, e non come numeri. Peccato che oggi sembriamo più preoccupati di darci un numero per dare valore a noi stessi e alle nostre piccole, medie o grandi comunità.

Ilana Bahbout

(26 febbraio 2016)