Roma – Dialogo, prospettive e insidie
Dove sta andando il Dialogo ebraico-cristiano? Quali le prospettive di maggior interesse? Quali invece le principali insidie?
Sono interrogativi cui il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ha dedicato un’ampia e articolata riflessione pubblicata sul numero di marzo del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche (“Dialogo, avanti con prudenza”) e su cui è nuovamente tornato ieri sera in occasione di un incontro convocato dalla Consulta comunitaria per fare il punto sui rapporti anche alla luce della recente visita di Bergoglio al Tempio Maggiore. “È importante dare attenzione ai segnali che vengono lanciati, ma è altrettanto importante muoversi con una certa cautela” ha osservato il rabbino capo ricordando la delicatezza dei temi trattati e i molti problemi ancora aperti.
Ad intervenire anche la studiosa Serena Di Nepi, che ha tenuto una lezione sul rapporto tra ebrei romani e papato attraverso i secoli, e lo storico David Kertzer, premio Pulitzer nel 2015 con Il patto col diavolo. Mussolini e papa Pio XI.
Già ospite negli scorsi giorni dell’American Academy, Kertzer ha confermato l’attesa degli storici per la possibilità che in futuro vengano aperti gli archivi vaticani. “Ancor più del rapporto di Pio XII con la Shoah – la sua riflessione – a interessarmi è la possibilità di scoprire qualcosa di più sull’atteggiamento della Chiesa nei confronti delle Leggi del ’38”. Kertzer si è quindi soffermato sulle diverse pieghe del caso Mortara, vicenda di cui è tra i maggiori esperti al mondo, compressa l’impossibilità di fare piena chiarezza sul rapimento del piccolo Edgardo da parte dello Stato pontificio e sul suo successivo indottrinamento per via degli ostacoli che le autorità ecclesiastiche, dopo oltre 150 anni, porrebbero ancora oggi a chi fa ricerca.
“Il caso di Edgardo Mortara ha aperto gli occhi al mondo, dando nuovo slancio alla causa risorgimentale. Una vicenda dolorosa e complessa che deve aiutarci a recuperare il ruolo che la stessa e l’intera minoranza ebraica nazionale hanno avuto nella costruzione dell’identità unitaria” ha sottolineato la professoressa Eléna Mortara, docente di Letteratura anglo-americana e diretta discendente di Edgardo.
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(1 marzo 2016)