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Insieme per i Rotoli

160304 shevaMel dead sea scrollPer chi fa ricerca scientifica, il segreto del successo è la condivisione delle conoscenze, l’unione che fa la forza. Ed è proprio questo il cuore del progetto per la nuova digitalizzazione dei Rotoli del Mar Morto; gli antichissimi manoscritti biblici rinvenuti settant’anni fa nelle grotte attorno al uadi di Qumran e databili tra il 150 avanti era volgare e il 70 dopo era volgare.
Attualmente custoditi nello Shrine of the Book dell’Israel Museum di Gerusalemme, i manoscritti sono scritti in ebraico, aramaico e greco e sono stati identificati una parte come copie della Bibbia ebraica canonicamente riconosciuta, e una parte come testi risalenti al periodo del Secondo Tempio.
Dopo anni di studi, l’obiettivo è ora quello di accostare virtualmente i Rotoli alle migliaia di frammenti rinvenuti con essi al fine di pubblicare una nuova edizione critica puntuale. In altre parole, di mettere assieme tutti i pezzi del puzzle.
Realizzato attraverso i fondi del programma di collaborazione tra Israele e Germania, Deutsch-Israelische- Projektförderung, il progetto farà lavorare spalla a spalla gli studiosi dell’Israel Antiquities Authority e della tedesca Göttingen Academy of Sciences and Humanities mettendo a disposizione i loro due database, frutto rispettivamente della Leon Levy Dead Sea Scrolls Digital Library e del Qumran-Lexicon project. Assieme a loro interverranno anche esperti della Tel Aviv University e della Haifa University.
Ad avere un ruolo fondamentale saranno poi i programmatori che dovranno sviluppare una piattaforma digitale adatta alle più varie necessità dei ricercatori: verranno forniti gli strumenti paleografici e quelli necessari per confrontare e uniformare i contributi provenienti dai diversi database; sarà inoltre possibile avere accesso a diverse traduzioni sempre aggiornate oltre ad avere altri testi paralleli e immagini in alta risoluzione. Il risultato finale sarà l’annullamento delle distanze e la nascita di un centro di ricerca virtuale dentro il quale studiosi di tutto il mondo potranno lavorare assieme al fine di ottenere un risultato più soddisfacente. Questa nuova partnership arriva a due anni di distanza dalla pubblicazione aggiornata del nuovo sito gestito dalla Israel Antiquities Authority attraverso la quale i visitatori hanno avuto accesso ad oltre 10 mila immagini dei Rotoli. Il lavoro da fare però è solo all’inizio e al puzzle di quella che è stata definita “una delle più importante scoperte del XX secolo”, mancano ancora numerosi pezzi.

Rachel Silvera

(4 marzo 2016)