…appartenenza
Nella parashà che abbiamo letto ieri [Es. 35 e sgg.] c’è una lunga descrizione di come si costruisce il santuario. La parte più importante, mi sembra, è che per quanto sia nominato chiunque contribuisca all’edificazione di ciascun pezzo, non ci sia poi una firma del “puzzle”. Come tutti gli atti costituzionali fondativi di un gruppo umano, la firma ce la mettono tutti, ciascuno con le competenze che ha e “con ciò che può dare”. Solo se quel prodotto rimane anonimo, allora chiunque può sentire che quel risultato lo riguarda e che è anche suo.
David Bidussa, storico sociale delle idee
(6 marzo 2016)