PREDAPPIO NO – Il fascismo non è solo Mussolini
Sul progetto di un museo del fascismo che si vorrebbe costruire a Predappio si sta facendo una gran confusione. Che il fascismo si debba studiare, è ovvio. Che un museo del fascismo contribuisca alla conoscenza del fascismo non è ovvio: dipenderebbe dalla qualità del museo. Ma per quale motivo l’eventuale museo dovrebbe essere localizzato a Predappio? Si è detto che il sindaco di Predappio – che non conosco, e che sarà animato dalle migliori intenzioni – vorrebbe contrastare con un museo i pellegrinaggi dei nostalgici, la vendita dei souvenirs fascisti e via dicendo.L’argomento appare ingenuo, e stupisce che tanti(compresi studiosi di prim’ordine) l’abbiano fatto proprio. Un museo situato a Predappio identificherebbe il fascismo con l’individuo Mussolini, forzando fino alla caricatura il senso dell’impresa storiografica, discutibilissima, di Renzo De Felice. Perché Predappio,anziché Milano o Roma, città senza le quali la storia del movimento, poi regime fascista, sarebbe impensabile? Ma è chiaro: Predappio si presta ai pellegrinaggi, un termine assodato al culto. Non starò a scomodare la teologia politica, né a riproporre il trito confronto tra i totalitarismi del ‘900. Ma il museo dedicato a Stalin nella sua città natale, Gori, è un trionfo di nazionalismo georgiano e di culto della personalità Tra le immagini che b affollano manca, se non ricordo male (ad eccezione di un piccolissima fotografia) quella di Trockj; manca il contesto, manca la storia. Possiamo immaginare, fatte le debite proporzioni, che cosa sarebbe il progettato museo di Predappio. I cinque milioni di euro che a quanto si dice dovrebbero essergli destinati non vengono da Predappio, ma da Roma: dai calcoli elettorali di un presidente del consiglio non eletto. Su tutta questa vicenda aleggia l’odore (è un eufemismo)del partito della nazione.
Carlo Ginzburg, il Sole 24 Ore, 6 marzo 2016