“Grazie rav, sei ancora con noi”
La memoria del grande Maestro è ancora viva. Fonte di ispirazione, testimonianza di umanità.
Nel segno di questa consapevolezza la Comunità ebraica livornese ha reso oggi omaggio al rav Elio Toaff, nell’undicesimo mese dalla scomparsa, coinvolgendo tutta la città in una serie di iniziative. Prima con un ricordo a più voci nella sala consiliare del Comune, quindi con un momento di raccoglimento davanti alla sua tomba.
“Rav Toaff è stato un protagonista dei nostri tempi. Un uomo del dialogo, dell’apertura e del cambiamento. Un grande Maestro, dalla cui sapienza tanti rabbini hanno attinto. La sua traccia resta indimenticabile” ha sottolineato il presidente della Comunità ebraica livornese Vittorio Mosseri aprendo le celebrazioni.
A soffermarsi sul suo straordinario apporto come Maestro ed educatore anche il rabbino capo di Livorno Yair Didi e la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, che ne ha ricordato i valori “etici e morali altissimi” e la loro proiezione “nell’intera società italiana”.
Per il sindaco Filippo Nogarin il rav è stato “ambasciatore di libertà”, mentre il vicario del vescovo loda il contributo offerto nel rafforzamento del dialogo interreligioso.
“Più passa il tempo, più la sua figura è viva, più il suo messaggio è recepito. Nostro padre non è morto” dice il figlio Ariel, intervenendo a nome della famiglia. Significative anche le parole del rav Gianfranco Di Segni, coordinatore del Collegio Rabbinico Italiano e allievo del rav Toaff, che in una dotta lezione ha ricordato la grande stagione rabbinica in cui si inserì il suo magistero e in particolare le relazioni tra le scuole di Firenze e di Livorno.
“Il rav Toaff ha fatto parte, anche come solista, del coro del Tempio diretto da Ernesto Ventura e la passione per le arie di Livorno, le musiche che animano la preghiera, non lo ha mai abbandonato” ha spiegato Daniele Bedarida, cantore della sinagoga e Consigliere UCEI, nell’introdurre il cd (Niggun Livorno) realizzato per l’anniversario. Una passione così forte che quando il coro andò a trovarlo a Roma per i suoi 95 anni, il rav si mise a cantare con gioia, ritrovando i motivi della sua gioventù. “Una grande emozione per tutti” ha spiegato il cantore, che ha poi introdotto un contributo del coro diretto dal maestro Filidei.
In sala numerosi rappresentanti delle istituzioni e del mondo ebraico, tra cui il presidente della Comunità pisana Maurizio Gabbrielli, il vicepresidente livornese Guido Servi e una delegazione comunitaria romana composta tra gli altri dalle consigliere Giorgia Calò e Giordana Moscati e dal segretario generale Emanuele Di Porto.
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(13 marzo 2016)