Tsahal, mano tesa sulla sicurezza
ma Ramallah rifiuta l’accordo

Gadi EizenkotLa proposta messa sul tavolo dalle autorità israeliane era quella di far cessare le operazioni di Tsahal (l’esercito d’Israele) nelle città di Ramallah e Jerico, nella West Bank. L’idea era diretta a “permettere alle forze di sicurezza palestinesi di esercitare le loro responsabilità in quelle aree”, ha spiegato il capo di Stato Maggiore israeliano Gadi Eizenkot alla commissione Affari Esteri e Sicurezza della Knesset. “Ovviamente, senza danneggiare la nostra capacità di contrastare il terrorismo”, ha rimarcato Eizenkot, secondo quanto riferito dai media israeliani. L’apertura non è stata però accolta dalla leadership palestinese che ha rimandato al mittente la proposta di quello che, nelle intenzioni dei vertici di Tsahal, doveva essere un progetto pilota, da ampliare eventualmente in futuro. Al rifiuto, l’Autorità palestinese ha accompagnato una controproposta, chiedendo di far cessare immediatamente tutte le attività svolte dalle forze di sicurezza nelle aree sotto il suo controllo.
Le due parti sono in contatto da settimane, riporta il sito di informazione Times Of Israel, e il tema al centro dei colloqui è proprio la prosecuzione del coordinamento di sicurezza in Cisgiordania.
Come stabilito nell’ambito degli accordi di Oslo, scrive l’analista Avi Issacharoff, “i palestinesi mantengono il controllo civile e sulla sicurezza dei territori della cosiddetta zona A, tra cui Ramallah, Gerico e altri grandi centri abitati palestinesi. Tuttavia, – continua l’analista esperto di Medio Oriente – le forze israeliane spesso fanno incursioni in queste aree, di frequente con il tacito appoggio dei palestinesi, per arrestare sospetti terroristi. Molti analisti israeliani ritengono che l’attuale ondata di terrorismo palestinese sarebbe molto più grave se Tsahal e l’intelligence israeliana non fossero attive nelle città palestinesi”. Di contro, i rappresentanti di Ramallah durante i colloqui con la controparte israeliana, hanno contestato questa presenza, sostenendo che i frequenti interventi di Tsahal nelle aree palestinesi interrompono e danneggiano le operazioni di sicurezza dell’Anp, diventando la causa di attriti con i residenti e di un deterioramento della situazione che tutti vogliono evitare. Una presa di posizione di cui ha parlato il generale Eizenkot e riportata nelle scorse ore dal quotidiano Haaretz. La risposta degli ufficiali israeliani, avrebbe spiegato il capo di Stato maggiore, è stata di ricordare che se la tranquillità sarà ripristinata nella West Bank, se verrà contrastata l’istigazione, e se la leadership lavorerà per combattere il terrorismo, non ci sarà più alcun bisogno di un grande dispiegamento di forze di Israele in quelle zone.

Daniel Reichel

(15 marzo 2016)