Qui Trani – Conclusa la quarta edizione
“Lech Lechà, bilancio positivo”
“L’anno scorso è stato una specie di esame di maturità, e quest’anno possiamo confermare che siamo effettivamente cresciuti”. Il bilancio del co-direttore Cosimo Yehudah Pagliara al termine della quarta edizione di Lech Lechà, il festival che porta la cultura ebraica nel Meridione realizzato a Trani grazie alla collaborazione tra la Regione Puglia, il Comune di Trani, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità ebraica di Napoli, è estremamente positivo. Tutto si è svolto secondo i programmi e anche oltre, la presenza del pubblico dall’Italia e dall’estero è stata costante e attiva, così come quella delle numerose scuole, lo Shabbat un’occasione di festa comune, conclusasi in musica con un concerto al Castello Svevo di Trani intitolato “Il violino di Chagall”.
Tutti motivi di grande soddisfazione per Pagliara e gli altri due direttori dell’iniziativa, Ottavio Di Grazia e Francesco Lotoro. “Abbiamo raggiunto lo scopo che ci eravamo posti – aveva detto quest’ultimo negli scorsi giorni a Pagine Ebraiche 24 – ossia quello di proporre iniziative che non ci portassero a parlare tra noi di quanto sia bello l’ebraismo ma di comunicarne la cultura e i valori alla cittadinanza e a un pubblico non ebraico”. E Trani si è così stretta intorno alla sua Comunità ebraica, che ha scelto come tema di questa edizione il concetto di Komemiut, che indica il procedere “a testa alta”. “Un messaggio di orgoglio e dignità, legato alla difficile situazione europea che ha aperto un dibattito sull’opportunità di camminare per strada indossando la kippah, che il pubblico ha colto appieno – sottolinea Pagliara – reagendo con curiosità e messaggi di solidarietà”.
Lech Lechà si conferma così come un’occasione di rilancio ebraico nel Meridione che, come sottolinea Pagliara, “viaggia su due binari”. Da una parte, spiega il direttore, “anche se qui nel Meridione siamo in pochi ci dimostriamo sempre di più attivi e dinamici”. Dall’altra, continua, da quando la sinagoga Scoolanova di Trani è stata riabilitata al culto nel 2004, la città “costituisce un faro per le persone che vanno alla ricerca delle loro radici”. In questo contesto di forte risveglio culturale, il festival costituisce quindi uno strumento importante di diffusione che “tiene accesa la lampadina di chi è interessato all’ebraismo”.
La grande affluenza è dunque uno dei motivi di maggior orgoglio per gli organizzatori di Lech Lechà, con un grande pubblico accorso fino all’evento conclusivo, il concerto “Il violino di Chagall”, eseguito dall’Orchestra Giovanile del Conservatorio di Musica “U. Giordano” di Foggia (solisti la violinista Giovanna Sevi,la violoncellista Francesca Della Vista e il soprano Ilaria Bellomo) e diretto dal Maestro Rocco Cianciotta, con in programma musiche di Max Bruch, Edouard Lalo e Leonard Bernstein. Ma non è il solo. Pagliara sottolinea tra gli aspetti che meglio hanno funzionato la collaborazione con le istituzioni e con la rabbanut, rappresentanti della quale sono sempre stati presenti per offrire alcuni momenti dedicati alla spiritualità e allo studio. Grande il coinvolgimento di enti ebraici locali e nazionali, tra cui in particolare Pagliara sottolinea quella con l’Ucei, che ha presentato il progetto dedicato alla kasherut K.it all’evento di apertura della kermesse. “La Casherut è un argomento che riscuote molto interesse – ha sottolineato il co-direttore – non solo del pubblico ma anche di aziende e ristoratori”. Proficua anche la collaborazione con la Comunità ebraica di Casale Monferrato, il cui Museo delle Luci, annuncia Pagliara, “manderà a Trani la sua collezione di channukkiot d’autore per la prossima edizione di Lech Lechà”. Considerazioni positive che si sommano a quella già espressa da Lotoro: “Ci siamo resi conto di quanto sia profondo l’interesse nei confronti dell’ebraismo soprattutto dal contatto con i ragazzi delle scuole. Esservi penetrati così a fondo – la sua conclusione – ci fa capire di aver toccato il cuore della società”.
Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked
(Nell’immagine, di Luciana Doronzo, l’Orchestra Giovanile del Conservatorio di Musica “U. Giordano” di Foggia esegue il concerto “Il violino di Chagal” al Castello Svevo di Trani)
(20 marzo 2016)