… carabinieri
Chissà se negli incontri che si terranno nelle scuole per illustrare agli studenti l’Arma dei Carabinieri si parlerà anche della loro storia passata e in particolare di un fatto di oltre settant’anni fa: il 7 ottobre del 1943, solo nove giorni prima della deportazione degli ebrei romani, oltre duemila carabinieri furono deportati da Roma nei lager nazisti, dopo essere stati disarmati, perché considerati ostili agli occupanti nazisti e alla Repubblica di Salò e fedeli al re e al governo Badoglio? Molti non tornarono. E chissà quanti sanno che l’ordine di disarmare i carabinieri fu firmato da un ministro della Repubblica Sociale, il maresciallo Rodolfo Graziani, a cui solo qualche anno fa è stato eretto un sacrario, mai cancellato nonostante le proteste, in un paese del Lazio, Affile? Il Ministro della Difesa Nazionale Graziani ordinava infatti, in data 6 ottobre 1943 (prot.Ris.Pers. 269) al generale Presti, comandante della P.A.I. (Polizia dell’Africa italiana) di disarmare e sostituire con la PAI tutti i carabinieri presenti a Roma. “I militari dell’Arma dovranno rimanere disarmati nelle stazioni o nelle caserme e sotto il controllo di chi ha eseguito il disarmo. Gli ufficiali dovranno rimanere consegnati nei loro alloggi. In caso di disobbedienza saranno uccisi e le loro famiglie arrestate”. Lo ricordo perché è un episodio rimasto a lungo sepolto negli archivi, ignorato da molti e ricostruito anni fa in un bello studio di Annamaria Casavola, 7 ottobre 1943. La deportazione dei carabinieri italiani nei lager nazisti. Varrebbe la pena di ricordarlo ai ragazzi delle scuole.
Anna Foa, storica
(21 marzo 2016)