Qui Milano – La serata per il Cdec In viaggio tra le note ebraiche
Un viaggio tra tempi e luoghi diversi per scoprire l’intreccio tra musica e identità ebraica e al contempo sostenere l’impegno di chi, alla ricerca sull’identità ebraica, dedica il proprio impegno. Questi i due leitmotiv della serata organizzata ieri al Teatro Franco Parenti di Milano in cui sono state lanciate ufficialmente le iniziative della nuova associazione Amici del Cdec: una realtà nata per sostenere il grande lavoro del Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec). “Promuoveremo eventi culturali e attività di svago, che avranno come tema l’ebraismo, declinato in tutta la sua ricchezza di pensiero e soprattutto di vita. – promettono i fondatori dell’Associazione – Vita che oggi, ancora una volta, subisce i colpi fatali della negazione. Per fare tutto questo abbiamo bisogno di tanti amici: amici veri, amici del cuore, che si attivino con noi per una sistematica raccolta dalla quale dipenderà l’esistenza futura del Cdec”. E il primo di questi eventi volti a supportare il Centro, è stato lo spettacolo, molto applaudito dal folto pubblico presente nella sala AcomeA del Parenti, di Miriam Camerini, Manuel Buda e Bruna Di Virgilio “Caffé Odessa”: un viaggio nella musica ebraica e nelle tante lingue dell’ebraismo, dal ladino e le note orientali allo yiddish e le celebri inflessioni klezmer, fino all’ebraico moderno cantato sulle note di uno swing nei locali dell’Yushuv anni ’20 mentre fuori non era ancora nato lo Stato di Israele. La chitarra, il violoncello, il piano e le voci di Manuel e Miriam sono le guide in questo Caffé Odessa che dal Mar Nero si sposta in continuazione e riesce attraverso la musica a trasportare il pubblico nella baia di New York o sulle coste di Eretz Israel.
“A metà aprile il prossimo appuntamento”, annuncia Maurizio Picciotto dell’associazione Amici del Cdec al termine dello spettacolo – protrattosi più del previsto viste le richieste di bis del pubblico -, ricordando il ruolo fondamentale giocato dal Cdec di Milano dal 1955, data della sua fondazione, a oggi nel ricostruire una parte della storia dell’ebraismo italiano e dell’Italia intera. Un patrimonio di documenti, libri – tra cui, per citarne uno, il prezioso Diario di Emanuele Artom -, periodici, filmati, fotografie e testimonianze è conservato all’interno dell’archivio del Centro di via Eupili, sottolineano i promotori dell’Associazione, sottolineando il lavoro di Memoria portato avanti dall’ente e, al contempo, il suo sguardo rivolto al futuro, con la presenza sul web. In particolare, tra le varie iniziative, si ricorda l’Osservatorio Antisemitismo – a cui fa riferimento il progetto congiunto Unione delle Comunità ebraiche Italiane – Fondazione CDEC di lanciare un ‘Antenna antisemitismo’ rivolta a vittime o testimoni di episodi di antisemitismo – che raccoglie denunce, stila rapporti e produce studi sugli atti di pregiudizio antiebraico. Per chi è interessato a sostenere l’Associazione Amici del Cdec, ha sottolineato Picciotto, è stata aperta una pagina Facebook dedicata e una mail a cui ci si può rivolgere per informazioni e per associarsi, amicidelcdec@cdec.it.
d.r.
(21 marzo 2016)