…farsa

Le uscite politiche strambe e dissonanti di Dario Fo, ricordano quelle spesso stonate di Moni Ovadia, o di Beppe Grillo. Si ha la sensazione che i comici non riescano a rimanere nel recinto della loro professione: la comicità. Quando ne escono e si danno alla politica, beh, è comprensibile che possano anche dar voce a fesserie. E, tuttavia, questo non è un buon motivo per impedire loro di parlare. È però un peccato che non si rassegnino a svolgere il loro semplice e dignitoso mestiere e che pensino di poter fare i maestri del pensiero. Finché sono sul palcoscenico tutto è accettabile: si tratta di finzione, anche quando è satira. E poi, nella tragedia shakespeariana, è il buffone a dire il vero, è lui che vede la realtà meglio degli altri. Ma qui, oggi, non siamo nella tragedia. Siamo tutt’al più nella farsa. Farsa dolorosamente politica.

Dario Calimani, anglista

(22 marzo 2016)