In ascolto – Caro Bruno
Oggi voglio ricordare Bruno Chiesa, docente di ebraico biblico all’Università di Torino e grande studioso, a un anno dalla sua prematura scomparsa. Vorrei raccontarlo con la musica, ma la sua vita è stata ricca e interessante, ha incontrato migliaia di persone e vissuto in parti diverse del mondo e non è semplice dedicargli una sola canzone.
Era profondamente colto e le sue analisi filologiche avevano la complessità di un’opera di Arnold Schoenberg ma, come sanno fare solo le persone davvero intelligenti, di fronte allo sguardo interrogativo dell’interlocutore, traduceva i concetti in termini semplici e tutto si apriva come in Mozart: ricco, articolato, ma chiaro e piacevole da ascoltare. Bruno era affettuoso e dava volentieri consigli, spesso con quella vena di malinconia nello sguardo, come in una ballad suonata da Chet Baker. Aveva un grande senso dell’umorismo, quello sottile e ironico di PDQ Bach (al secolo Peter Schikele) e sapeva indignarsi di fronte alle ingiustizie, per cui come in un crescendo rossiniano partiva in sordina e finiva per lanciare strali terribili.
Era un uomo di cuore, profondamente legato alle sue colline, con i vigneti, le trattorie e i contadini che parlano un dialetto piemontese con le vocali troppo aperte, come nelle canzoni dei Trelilu che amava e che lo facevano ridere di gusto. Quante volte abbiamo ironizzato su quella nostra parlata langarola, così distante dal piemontese raffinato e decisamente più sabaudo di Torino, una città in cui ha vissuto e lavorato per molti anni e che ha i suoni di Gipo Farassino, Roberto Balocco e della bellissima Biancaluna di Gian Maria Testa.
Amava Israele, la lingua, la cultura, le Università e la musica. Un giorno mi accolse in studio entusiasta: “Vieni Maria Teresa, ho messo su un disco di Noa”.
Come dicevo, non è semplice dedicargli una sola canzone, ma in quel contenitore di musica ed espressioni che lo ricorda, ho scelto Niga’ el hachalom di Shalom Hanoch, di cui è stata pubblicata la traduzione in Shir Shishi questa mattina.
Il link di oggi rimanda a una mia esecuzione e il lettore, spero, perdonerà questa intrusione vocale nel giornale, ma è così che desidero salutare Bruno Chiesa, professore, studioso e amico.
Caro Bruno, riposa in pace.
Consiglio di ascolto:
Maria Teresa Milano
(24 marzo 2016)