Johan Cruyff (1947-2016)
Quella risata con Jordi a Tel Aviv

Schermata 2016-03-24 alle 14.43.41Sei marzo 2016, spogliatoio del Bloomberg stadium di Tel Aviv. Padre e figlio sorridono entrambi, in quella che è forse l’ultima foto di Johan Cruyff in vita in circolazione. La leggenda dell’Ajax e della nazionale olandese si è spenta oggi, a 68 anni, al termine di una durissima battaglia ingaggiata contro la malattia. Una malattia inesorabile ma affrontata sempre a testa alta e con un coraggio da leone come dimostra appunto l’intenzione di regalarsi – poco meno di venti giorni fa – un viaggio in Israele insieme alla moglie per salutare Jordi, il figlio direttore sportivo del Maccabi.
“Ieri è stata una giornata perfetta. Vittoria per 5 a 0 e visita di papà e mamma” spiegava allora Jordi, ex giocatore di buon livello, oggi impegnato nella difficile sfida di traghettare la più titolata squadra israeliana verso una dimensione europea accettabile.
Tra i calciatori più amati di ogni epoca, Cruyff ha sempre convissuto (con orgoglio) con un’antica leggenda popolare che gli attribuisce una non provata origine ebraica. Certo è che dell’Ajax, la squadra “ebraica” di Amsterdam, Cruyff continuerà ad essere simbolo e ambasciatore in tutto il mondo. E questo a qualcuno continua a non andare giù. Come a quegli spregevoli supporter del Vitesse che, in autunno, gli dedicarono un orrendo striscione antisemita in cui si faceva riferimento alle sue condizioni di salute.
Cruyff si è spento con al fianco amici e parenti. Al capezzale anche il figlio Jordi, che appena pochi giorni fa twittava una commovente immagine di lui giovanissimo, la criniera bionda, con il padre impegnato a insegnarli i fondamentali del calcio. Scriveva Jordi: “Oggi è la festa del papà. Grazie per quello che sei e per i valori che mi hai trasmesso”.

(Nell’immagine l’incontro tra Johann e Jordy a Tel Aviv, lo scorso 6 marzo)

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(24 marzo 2016)