Time Out – A testa alta

funaroSe vivesse oggi Morderchai verrebbe ritenuto da molti correligionari un provocatore. Un ebreo che, nel rifiutare di inchinarsi al Ministro persiano Aman, mette in grave rischio tutto il popolo ebraico. Che problema c’è a inchinarsi di fronte a un altro uomo se questo gesto può salvare la propria vita e quella del proprio popolo? La risposta la fornisce la Meghilla, quando i messi di Aman riportano la ragione per cui Morderchai non si inchinava: perché lui era ebreo. “Non si inchinava e non si prostrava davanti a lui” dice il testo. Osservano i rabbini che sebbene il senso indichi un’azione al passato, i verbi inchinare e prostrare non sono al passato, ma al futuro. L’insegnamento di Mordechai non era solo per quell’avvenimento specifico, ma per ogni generazione. Un buon ebreo è quello che non si prostra e non si inchina di fronte ad altre autorità. È ben consapevole della propria identità e la rivendica con orgoglio. Mordechai è un ebreo fiero, che non ha paura delle proprie azioni. Sa, come dice a Ester, che il nostro destino non dipende dalle mani degli altri uomini, ma da D-o. Per questo non si inchina, perché sa che un ebreo ha il dovere di girare sempre a testa alta. Così a Susa così oggi di fronte a chi vorrebbe piegare la nostra identità.

Daniel Funaro

(24 marzo 2016)