L’Innominata

annasegreIl tema scelto quest’anno per la recita della scuola media ebraica di Torino (la Meghillat Ester raccontata attraverso quadri famosi) mi ha offerto l’occasione per riflettere sul curioso rapporto tra Ester e la cultura europea. La sua presenza nelle opere d’arte e in quelle letterarie è piuttosto discreta: tendenzialmente se ne sta nascosta (come è logico, visto che il suo nome contiene appunto il verbo “nascondere”), tanto da indurre a sospettare che la sua sia una storia specificamente ebraica, che non si presta (a differenza di altre vicende bibliche) a riletture e reinterpretazioni in chiave cristiana o di altro genere. Ma di tanto in tanto Ester salta fuori con una certa prepotenza (per esempio, nel ‘600 la troviamo spesso, in quadri e opere teatrali), per poi sparire di nuovo. Fuggita per sempre? O forse solo nascosta?
E se è nascosta dove possiamo cercare le sue tracce?
Dato che nel ‘600 pare trovarsi a proprio agio, potremmo iniziare la ricerca tra i più famosi personaggi letterari vissuti in quel secolo. E in effetti qualche somiglianza non manca, anche dove Ester non è mai nominata né si fa alcun riferimento – nemmeno implicito – a lei.
Un malvagio per portare a termine i suoi loschi piani si rivolge a un potente signore (forse in passato non meno malvagio di lui, ma su questo non ci viene detto più di tanto), che inizialmente pare assecondarlo. Una ragazza bella d’aspetto viene portata via a forza dalla propria casa e dai propri affetti e condotta suo malgrado proprio a casa del gran signore. La giovane inizialmente si dispera e non crede di avere alcuna possibilità di azione, poi, però si fa coraggio e riesce a trovare le parole che faranno breccia nel cuore del potente; questo trascorre una fatale notte insonne, al termine della quale si capovolgeranno le sorti della vicenda. Il malvagio farà poi una brutta fine mentre l’eroina e l’eroe saliranno nella scala sociale, anche grazie al sostegno del gran signore passato dalla loro parte.
Ovviamente le differenze non mancano, e queste somiglianze le rendono ancora più significative. Un esempio tra i molti possibili: per invocare l’aiuto divino (in entrambe le storie evidente ma implicito) una delle due donne digiuna, l’altra pronuncia un voto apparentemente molto più grave di un semplice digiuno; sappiamo però che il voto sarà annullato e non avrà sostanzialmente alcuna conseguenza pratica, mentre il digiuno di Ester diventerà un vincolo fisso per tutto il popolo ebraico. Alla fine della vicenda Renzo e Lucia riflettono tra loro per cercare “il sugo di tutta la storia”, Ester e Mordechai mandano lettere a tutti e istituiscono una nuova festa. Dunque Ester, innominata o nascosta, forse lascia qualche traccia di sé nella letteratura italiana, ma la vicenda perde la sua dimensione collettiva.

Anna Segre

(25 marzo 2016)