…problemi
No, il vero problema non è l’antisemitismo. Il vero problema sono i massacri dei cristiani nel mondo, in particolare in Pakistan: decine di bambini assassinati da una bomba in un parco giochi nel giorno di Pasqua. La prossima bomba sarà contro i neonati nelle nurseries degli ospedali? E Asia Bibi, che attende sempre la morte? Il vero problema è lo sterminio dei siriani, in primo luogo ad opera del dittatore Assad poi di Daesh, gli attentati contro gli europei, cristiani, atei, ebrei o musulmani che siano, la paura che cresce e con essa l’intolleranza che porta a fare del Mediterraneo una bara di profughi.
Quanto all’antisemitismo, sì è vero cresce, e certo la responsabilità maggiore è dei fondamentalisti islamici. Ma anche noi, dobbiamo aggiungere con molto dolore, ci mettiamo del nostro. Per esempio, le dichiarazioni del rabbino capo sefardita di Israele di sabato scorso in sinagoga: a un attacco bisogna rispondere uccidendo l’attaccante, ha detto, è una mitzvah. E poi ha aggiunto che i non ebrei non hanno il diritto di vivere nello Stato di Israele a meno che non accettino le leggi noachidi (immaginiamo che alluda ai kamikaze?) e che se vi vivono è per servire gli ebrei. Mi vergogno che queste parole vengano da un’alta autorità rabbinica in nome di una Legge che ha dato al mondo ricchezza di insegnamenti, cultura, creatività. Questa interpretazione è frutto di paura e intolleranza e gli ebrei del mondo dovrebbero levare la loro voce per respingerla.
Anna Foa, storica
(28 marzo 2016)