I 500 anni del Ghetto
“Riflessione attuale”

rassegna“Non si tratta di una festa, naturalmente, ma è l’anniversario di un importante avvenimento storico, della nascita di un luogo e di una definizione che poi hanno trasceso l’epoca e la località geografica trasformandosi in una metafora globale. È una straordinaria occasione per riflettere su cinque secoli di storia legati al concetto di ghetto, e anche sui ghetti fisici, sociologici e mentali dei nostri tempi”. Così Shaul Bassi racconta al Corriere la sfida delle molte iniziative messe in campo per il Cinquecentenario del Ghetto di Venezia.
Ieri l’avvio di un fitto calendario di impegni, tra Ateneo Veneto e Teatro La Fenice. E anche la visita in Ghetto della presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, accolta dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e dal presidente della Comunità ebraica veneziana Paolo Gnignati. “Voglio subito sgombrare il campo da possibili equivoci e riaffermare con forza che gli ebrei non hanno alcuna nostalgia del ghetto, la cui istituzione deve essere ricordata e studiata, ma non festeggiata e celebrata” ha detto ieri Gattegna alla Fenice.
Sul Corriere si parla anche del “bel dossier” curato da Ada Treves su Pagine Ebraiche di marzo in cui si dà voce ai molti protagonisti di queste giornate.

È iniziata ieri la missione in Israele del leader leghista Matteo Salvini, accompagnato dai due vicesegretari federali Giorgetti e Fontana e dal capogruppo della Lega in commissione Esteri Gianluca Pini “Una missione saltata nel dicembre scorso e riproposta oggi. Perché Salvini ci tiene molto ad Israele, al suo ‘modello di convivenza nel rispetto dell’ordine e della legalità’ e perché Israele – scrive Repubblica – dimostra di voler conoscere questo quarantenne che parla il linguaggio dei falchi al governo”.
“L’attuale governo guidato da Netanyahu – si legge ancora – è in assoluto il più a destra degli ultimi 40 anni e sopravvive con un solo voto di maggioranza, appeso al contributo di partiti ultraortodossi. A Salvini si guarda con interesse, il centrodestra è scoperto e loro, dice il leader della Lega, ‘vogliono ampliare l’orizzonte'”.

“Ho riconosciuto Giulio solo dalla punta del naso. Quello che è successo non è un caso isolato, confidiamo in una risposta forte del governo”. Così la madre di Giulio Regeni in una conferenza stampa svoltasi ieri al Senato. “Caso isolato? Cos’è? Un caso di morbillo, di varicella? Forse è dal nazifascismo che in Italia non ci trovavamo un caso di tortura come per Giulio” ha detto ancora la donna, intervistata dal Corriere.

Si parla con insistenza del 5 giugno come data del primo turno delle elezioni amministrative. Se la decisione non è stata ancora ufficializzata, scrive il Corriere, “è soprattutto perché su quel giorno pesa l’ombra dell’astensionismo”. La domenica arriva infatti dopo il lungo ponte della Festa della Repubblica e il timore di una diserzione dalle urne sarebbe dunque “più acuto”. Ma l’alternativa del 12 giugno sembra scartata “perché coincide con una festività ebraica” (Shavuot, ndr).

La cultura come integrazione, convivenza e dialogo. Presentati ieri a Roma gli itinerari delle “Vie del Giubileo”, realizzati con il supporto delle comunità ebraica e islamica. “Come diceva Umberto Eco abbiamo il dovere di portare la conoscenza reciproca perché l’odio e le guerre esistono a causa delle persone che non conoscono i valori comuni” le parole del ministro Dario Franceschini, riportate dal Corriere Roma.

Da oggi nelle librerie una lunga conversazione inedita di Primo Levi con Giovanni Tesio, oggi ordinario di Letteratura italiana presso l’Università del Piemonte Orientale. Tra i temi che vengono trattati “la crisi adolescenziale, le difficoltà nei rapporti con il mondo, i traumi oltre il lager”. Stando a quanto viene scritto, le difficoltà di interazione sul piano sentimentale avrebbero fatto soffrire Levi “in un modo spaventoso, fino a pensare al suicidio” (la Stampa).

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(30 marzo 2016)