SHIR SHISHI Ciclamino
Girando in rete ho trovato questo bellissimo sito, “Le opere di Dani Shalev”, in cui vengono introdotte liberamente decine di traduzioni di canti e poesie dall’ebraico in italiano e viceversa. E poiché la primavera è esplosa e in Israele, e tra gli anfratti delle rocce fioriscono gli ultimi ciclamini, riporto un noto canto popolare, tradotto dallo yiddish e diventato un caposaldo della cultura israeliana grazie al paroliere e noto educatore e scrittore per bambini, Levin Kipnis. In yiddish si parla di margheritine, in ebraico di ciclamini e in italiano, è la sfuggevole fioritura in Terra di Israele.
Tra i sassi e un pino, di primo mattino,
un bel ciclamino sbocciò.
Il sole di Maggio, allungando un raggio,
la rosa corolla baciò.
“Oh bel ciclamino” – gli fa un uccellino –
“Su esci e fatti veder!”
Ma il ciclamino gioca a nascondino,
e uscir non ne vuole saper.
La vispa Elisabetta partì
con l’aurora, cogliendo ogni
ciuffo e fior. Col vento passeggiava,
melodie cantava, con le labbra piene d’amor.
Giu’ dalla collina è giunta Bettina,
un bel ciclamino sul cuor.
La rondine cinguetta e il vento carezza
e termina il canto del fior.
Si trovano qui le versioni cantate in ebraico da Ester Ofarim, e in yiddish da Hava Albersteib:
מתחת לסלע צומחת לפלא
רקפת נחמדת מאוד,
ושמש מזהרת נושקת, עוטרת,
עוטרת לה כתר ורוד!
רקפת, רקפת, ציפור מצפצפת”,
הציצי אך רגע אלי!”
רקפת נהדרת בסלע נסתרת,
נסתרת מנפש כל חי!
יצאה עם הרוח בת שבע לשוח,
היה אז הבוקר בהיר:
כל צמח, כל פרח אוספת בדרך,
ופיה אך זמר ושיר
מסלע וגבע יורדת בת שבע,
רקפת חן על החזה..
ציפור מצפצפת ורוח לוטפת
וסוף כבר לזמר הזה
Sarah Kaminski, Università di Torino