Roma – Web, istruzioni per l’uso
Quali le problematiche, quali i fenomeni e i comportamenti più opportuni per arginare i rischi e limitare l’accesso alle informazioni più delicate su web e social media? Un interrogativo quanto mai attuale in un’epoca in cui il tema della sicurezza informatica appare centrale nella vita di milioni di persone oltre che di enti, organizzazioni, comunità.
Se ne è parlato in occasione del secondo appuntamento di “Sicurezza informatica, istruzioni per l’uso”, il ciclo di incontri organizzati dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con la Polizia Postale per offrire al pubblico una serie di buone pratiche per un uso consapevole degli strumenti digitali.
“Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dalla Giunta dell’Unione e che si inserisce all’interno di un lavoro sul tema della sicurezza che abbraccia una prospettiva ampia” ha sottolineato l’assessore al Bilancio UCEI Noemi Di Segni, inaugurando la serata. Perché, come ha poi ricordato, agire sulla rete “comporta un’assunzione di responsabilità verso se stessi e verso gli altri”.
A fare gli onori di casa Daniele Fiorentino, assessore alla cultura del centro Pitigliani, che ha richiamato l’importanza di muoversi correttamente “nella grande piazza globale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Nunzia Ciardi, dirigente della Polizia Postale, che ha illustrato una vasta casistica di errori e di leggerezze piuttosto diffuse. La rete è una “straordinaria conquista e opportunità per tutti”, ha osservato Ciardi. “L’essenziale è muoversi con cautela e con la massima prudenza”.
Tre gli interventi che sono seguiti. A parlare il direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale, il sostituto commissario della polizia postale Roberto Giuli e l’esperto di social media Simone Tedeschi.
“Al giorno d’oggi un atteggiamento snobistico nei confronti della rete non è possibile. In un modo o nell’altro siamo tutti coinvolti” ha spiegato Vitale nel ricordare come l’immagine dell’ebraismo italiano e la sua capacità di raccogliere simpatie nell’opinione pubblica dipendano anche dall’uso (corretto o sbagliato) che si fa della rete. Tra le minacce di più stringente attualità evocate nella sua analisi la proliferazione della demenza e del cretinismo digitale.
“La nostra vita? È interamente online”. Così Giuli, che ha portato una testimonianza da addetto ai lavori impegnato ogni giorno sul fronte della formazione, anche con i ragazzi della scuole. “La nostra vita – ha affermato – è caratterizzata da un insieme di regole da seguire e cui attenersi. Così anche il web, dove si nascondono molteplici trappole e insidie. Talvolta particolarmente subdole”. Per superare le quali, ha osservato Giuli, è fondamentale che si diffonda “una vera e propria cultura della prevenzione”.
Come ridurre al minimo la possibilità che informazioni riservate e dati sensibili raggiungano persone indesiderate? Questa la domanda cui ha cercato una risposta Tedeschi, che al pubblico romano ha illustrato alcune procedure da attuare per aumentare la sicurezza personale dei singoli utenti di Facebook.
(31 marzo 2016)