Venezia e i 500 anni del Ghetto
Cultura, una prospettiva ampia
Per promuovere e diffondere cultura serve un lavoro di squadra, che metta in dialogo competenze e sensibilità diverse.
Uno sforzo che la European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage, associazione che si occupa di preservazione, promozione e diffusione della cultura ebraica, ha voluto rilanciare con una significativa partecipazione alle iniziative per il Cinquecentenario del Ghetto di Venezia.
Proprio in laguna infatti, nelle scorse ore, i soci Aepj hanno fatto il punto sui progetti e rilanciato l’impegno per un anno di importanti sfide comuni, riaffermate con lo scoprimento di alcune targhe commemorative all’interno del museo ebraico cittadino.
Fanno parte dell’associazione l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il B’nai B’rith Europe, la Red de Juderias de Espana, la Rede de Juderias de Portugal, Journées Européennes de la Culture et du Patrimoine Juifs – France. Una rete che opera in stretta collaborazione con il Consiglio d’Europa, che l’ha riconosciuta come unica associazione di riferimento per l’itinerario continentale del patrimonio ebraico.
Tra i partecipanti ai lavori, cui hanno preso parte il vice segretario generale del Consiglio d’Europa Gabriella Battaini-Dragoni, anche il presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni, la vicepresidente della Fbcei Annie Sacerdoti e il vicepresidente UCEI Roberto Jarach.
(Nell’immagine lo scoprimento della targa. Da sinistra Gabriella Battaini-Dragoni, Marcella Ansaldo del museo ebraico, il presidente Aepj Francoise Moïse, il presidente onorario Claude Bloch e il presidente della Comunità ebraica veneziana Paolo Gnignati)
(31 marzo 2016)