Oltremare – Bandiera viola

danielafubini2E come ogni anno fra Purim e Pesach, il baratro climatico che divide Israele e ogni altro paese con cui io abbia a che fare si allarga all’infinito. Qui si va già al mare ogni fine settimana, pulizie di Pesach permettendo, mentre per esempio in Italia qua e là ancora si scia, a New York si va ancora zotto zero, e a Londra piove (sai che novità) e non si toccano i 15 gradi.
Però ogni anno porta novità. La rivoluzione che cambierà tutta la nostra lunga vita di spiaggia dal 2016, è che oltre alla bandiera nera che indica il divieto di entrare in acqua in caso di mare pericoloso, all’occorrenza i bagnini alzeranno invece bandiera viola in presenza di banchi di meduse. Notizia vera, o comunque passata in pompa magna al telegiornale delle otto – quindi oro colato.
E va bene. A parte che ogni bandiera viola, ovunque sventolata, fa felice il piccolo grappolo di tifosi della Fiorentina spiaggiati in Israele, e quindi sia la benvenuta. Ma non si potrebbe tentare di essere un filo più tecnologici, noi patria delle start-up?
Una app che identifica l’elettricità emanata dalle meduse, e che manda un’allerta quando si trovano a meno di 5 metri da noi? Ah no, poi entrare in acqua col cellulare sarebbe poco pratico. Un colore artificiale, assolutamente non tossico per pesci e umani, che viene disperso sulle coste e colora le meduse di giallo modello evidenziatore, in modo da vederle almeno dieci secondi prima che ci passino accanto strusciandoci addosso? Ah, giusto, le correnti per nulla quiete di questi litorali porterebbero il colore al largo in un batter d’occhio.
Allora mentre mettiamo un plotone di startappisti al lavoro, passi la bandiera viola con tanto di icona di medusa bianca. E come ogni anno, ci scanseremo.

Daniela Fubini, Tel Aviv Twitter @d_fubini

(4 aprile 2016)