Un messaggio per l’umanità
Il Talmud è da generazioni e generazioni il testo centrale della cultura ebraica, un testo significativo e importante non solo per questa cultura, ma estremamente rilevante anche per la cultura al livello mondiale. Dal punto di vista storico possiamo dire che, durante il periodo dei Profeti, l’ebraismo ha dato al mondo la nozione di monoteismo, che poi si è diffusa su tutta la terra sia in forma religiosa che secolare (monismo). In seguito, l’ebraismo ha donato al mondo un’altra nozione che si ritrova sotto varie forme in tutte le aree della terra, ovvero la nozione di Redenzione. Successivamente i suoi saggi hanno creato un nuovo libro, il Talmud, che ha fornito a tutti un nutrimento attraverso il concetto di sanità, ovvero di come un’intera cultura, uno stato o un individuo possano mantenere la propria sanità in un mondo tormentato dai conflitti, dalle difficoltà e apparentemente da problemi irrisolvibili. Chiunque scenda in strada o usi i mezzi di comunicazione di massa può capire l’importanza di questo messaggio per l’umanità, di un un messaggio che dovrebbe veramente essere diffuso al livello globale.
Tradurre il Talmud in qualunque altra lingua è un’impresa ardua poiché si tratta di un testo pieno di paradossi, redatto in un linguaggio intuitivo, ma anche molto preciso fin nei minimi dettagli, che può essere assimilato ad una serie di equazioni matematiche scritte con un linguaggio poetico. Allo stesso tempo, è un’espressione totale di vitalità e di vita, ma essendo un testo e’ come se fosse una statua marmorea di un ruscello che scorre.
La traduzione del Talmud in Italiano è stata un’impresa audace, mai tentata prima, sebbene siano stati molti i saggi che hanno parlato, scritto e creato in italiano e che hanno vissuto in Italia; tuttavia nessuno di loro aveva mai provato a tradurre il Talmud nella propria lingua.
Il folto e incredibile gruppo di persone che ha intrapreso questo progetto merita tutto il nostro plauso e molto di più. Grazie al loro immenso sforzo nell’intraprendere questo compito pionieristico, chi parla italiano, anche se non avvezzo al linguaggio e alla dialettica del Talmud, ha finalmente la possibilità di ricevere alcune perle dell’enorme ricchezza racchiusa in questo grande libro; può finalmente guardarlo, leggerlo e dunque beneficiare dei suoi messaggi che si rivelano utili per la vita quotidiana, sia pubblica che privata.
Questo Trattato, Rosh HaShanah, il primo ad essere tradotto in italiano, contiene molte delle caratteristiche del Talmud: discussioni astratte e esoteriche sulla creazione del mondo, accompagnate da dettagli tecnici e pratici sull’osservanza del mitzvoth. In questo Trattato, come anche negli altri, vengono citati i molti Saggi che lo hanno composto, quasi senza alcuna distinzione. Il Talmud non è il lavoro di un singolo individuo ma è piuttosto il frutto di una creazione collettiva, i cui numerosi autori sono citati per nome, mentre altri sono presenti in forma anonima nei giudizi e nelle decisioni a carattere halachico. Un’altra importante caratteristica che ritroviamo in questo Trattato come anche nell’intero Talmud è il libero movimento entro i confini del tempo. Infatti certi saggi, magari vissuti a distanza di un millennio, vengono messi insieme come se stessero pensando, discutendo e raggiungendo delle conclusioni in maniera simultanea. Questo Trattato è ricco di poesia e di filosofia ma anche di discussioni relative ai piccoli problemi pratici e alle questioni che attengono alla sfera pubblica.
Non vi è miglior modo di apprezzare questo libro che aprirlo, cercare di leggerlo e comprenderlo e ancora di più rifletterci su. Leggere e capire l’intero testo non è sicuramente semplice, ma anche poche gocce dell’elisir della vita che si trovano al suo interno sono estremamente preziose per chi di esse si nutre.
Rav Adin Steinsaltz, talmudista
(6 aprile 2016)