… migranti
L’altro ieri l’ennesimo naufragio di un barcone di migranti diretto verso le nostre coste. L’ennesima strage con centinaia di persone morte annegate e le solite testimonianze di vite distrutte dalla guerra, dalle dittature e dalla miseria. La novità è che ormai questi eventi sono relegati alle pagine interne dei quotidiani, come facessero parte dello sfondo di questi tempi difficili. Fa anche impressione il modo in cui si è consolidata questa idea bislacca che distingue fra migranti economici e profughi di guerra. Bisogna aspettare le parole di un ragazzo riportate oggi da Repubblica per renderci conto di quale concessione al populismo di destra sia stata questa artificiale divisione: “Non vi chiedete come mai la gente sia disposta a rischiare la vita per raggiungere l’Europa?”. Ah, dimenticavo. Lui viene dal Gambia, non dalla Siria. Non rientra negli accordi fatti: non sono fatti nostri se muore in mare. Non si può accogliere tutti.
Davide Assael, ricercatore
(20 aprile 2016)