Disegni, il presidente del Meis
“Nuove entusiasmanti responsabilità”
“Sono profondamente grato per un atto che ha un valore straordinario e che ci investe di nuove importanti responsabilità”.
Non nasconde l’emozione Dario Disegni, presidente del Meis, per il contributo di 25 milioni di euro stanziato dal governo per il completamento del museo dell’ebraismo italiano di Ferrara.
“È una soddisfazione grandissima – afferma – perché si riconosce una nuova volta la centralità di quest’opera per la cultura nazionale. Ed è inoltre un stimolo per la neo direttrice e per l’intero Consiglio, che dovranno far sì che tutto si svolga secondo il cronoprogramma stabilito”.
Il presidente fissa alcune scadenze temporali. Due in particolare le tappe segnate nel percorso: la prima, nell’autunno del 2017, dovrà portare al completamento del lavoro di ristrutturazione del corpo c, l’edificio dell’ex carcere di via Piangipane dove sarà ospitata una mostra dedicata alla presenza ebraica in Italia nel solco di quello che sarà, da un punto di vista concettuale, “il filo conduttore del Meis”.
La seconda grande tappa è rappresentata invece dalla chiusura del cantiere, fissata per il 2020. Nel mezzo molte tappe di avvicinamento che, spiega Disegni, permetteranno di consolidare ancora di più il ruolo del museo nel contesto sia locale che nazionale.
Il Meis resterà infatti nel frattempo un luogo vivo dove ci si incontra, si visitano mostre, si ripercorrono tappe più o meno antiche. Un salotto buono della città che continua ad essere laboratorio di futuro. Perché non è soltanto il cantiere ad essere aperto. Ma anche un diversificato confronto di idee tra esperti e addetti ai lavori che permetterà di arrivare a una definizione contenutistica del futuro museo. “Di lavoro ce n’è tanto. E tanto è anche l’entusiasmo. Ci attendono sfide affascinanti” conclude Disegni.
(2 maggio 2016)