Londra, Goldsmith contro Khan
La sfida per conquistare la City

Goldsmith Khan Mentre la Gran Bretagna si avvicina al momento delle sue elezioni amministrative, che si svolgeranno giovedì in 124 comuni (e si dice saranno una prima spia delle posizioni degli inglesi sul tanto discusso tema di Brexit, l’uscita del paese dall’Unione Europea su cui si voterà in un referendum il 23 giugno) si fa sempre più aspro il confronto fra i due candidati favoriti per la carica di sindaco di Londra. E non potrebbe essere diversamente, dal momento che non potrebbero essere più diametralmente opposti il conservatore Zac Goldsmith – figlio del magnate finanziere ebreo Sir Jimmy Goldsmith con alle spalle un’educazione d’élite in collegio – e il laburista Sadiq Khan – ex avvocato e primo musulmano a diventare ministro nella storia del Regno Unito, figlio di una sarta e di un autista di autobus immigrati dal Pakistan alla fine degli anni Sessanta.
Classe 1975, Zac Goldsmith proviene da una delle più antiche famiglie di banchieri d’Europa, e ha ereditato il patrimonio del padre scomparso nel 1997. Ha frequentato il prestigioso Eton College (da cui è stato però espulso a sedici anni per possesso di marijuana, anche se, ha dichiarato Goldsmith, suo dire è una delle poche volte in cui in realtà era innocente), ma poi ha preferito viaggiare al posto che iscriversi all’università. Ha diretto per quasi un decennio la rivista The Ecologist, rilevata dallo zio Edward Goldsmith, e il suo approdo alla politica risale al 2010, anno in cui è entrato alla Camera dei Comuni per la circoscrizione di Richmond Park, e ancora oggi siede in Parlamento, dove si è distinto per le sue lotte ambientaliste e per il suo euroscettico supporto a Brexit. In questa campagna elettorale per la carica di primo cittadino della Capitale si è conquistato sulla stampa nazionale il soprannome di “Sleeping Beauty”, bello addormentato, per i suoi toni pacati che spiccano nel mondo di passioni della politica. Personaggio scelto dal suo partito perché considerato affidabile e motivato, la sua immagine ha avuto alcuni cali nell’opinione pubblica quando ha mostrato qualche difficoltà nel rispondere ad alcune domande della BBC riguardanti i nomi di stadi calcistici di Londra o stazioni della metropolitana.
Completamente diversa è invece la storia del suo rivale Sadiq Khan, nato al Londra nel 1970 da genitori appena immigrati dal Pakistan, e cresciuto con sei fratelli e sorelle a Tooting, periferia londinese conosciuta per la sua multietnicità. A scuola diceva di voler studiare medicina e diventare dentista, ma un insegnate si accorse delle sua spiccata abilità nell’ars oratoria e così gli suggerì invece di iscriversi a legge. Khan seguì quel consiglio e così è diventato avvocato, specializzato nella difesa dei diritti umani. Militante nel partito laburista già dall’età di quindici anni, è diventato consigliere nel distretto di Wandsworth nel 1994. Nel 2005 ha abbandonato la carriera forense per diventare parlamentare per la circoscrizione di Tooting, dove per altro ancora vive. Nel 2008 Gordon Brown lo ha nominato ministro delle Comunità e successivamente è stato ministro dei Trasporti. Alle perplessità legate alla possibilità di suoi legami con l’estremismo islamico, espresse soprattutto in ambiente conservatore, ha risposto ricordando di aver votato a favore del matrimonio gay guadagnandosi anche minacce di morte, e che ha sempre denunciato il radicalismo come un cancro da estirpare.
Nelle ultime settimane il contrasto tra Goldsmith e Khan si è ulteriormente inasprito dopo alcune dichiarazioni antisemite dell’ex sindaco di Londra Ken Livingston, il quale appartiene secondo quanto affermato da Goldsmith alla stessa corrente nell’ambito del partito laburista di cui fanno parte lo stesso Khan e Jeremy Corbyn. In alcune interviste radiofoniche, Livingston ha affermato che Adolf Hitler sarebbe stato un sionista “prima di andare fuori di testa e uccidere sei milioni di ebrei”. Parole gravi che Khan ha subito condannato definendole “terrificanti e imperdonabili”, e chiedendo un’immediata sospensione dal partito dell’ex sindaco. Per Goldsmith una presa di posizione insufficiente, e ha accusato il suo rivale di aver rilasciato queste dichiarazioni per opportunismo politico. A un intervistatore della BBC che gli chiedeva se stesse suggerendo che anche Khan fosse antisemita, Goldsmith risposto: “Ha fatto i commenti giusti, ma non posso rispondere a questa domanda perché non so chi sia davvero Sadiq Khan, in questa campagna è una persona diversa”. L’attuale sindaco di Londra Boris Johnson ha osservato che secondo lui esiste “un continuum ideologico tra la visione di Ken Livingston su Israele e la posizione di Jeremy Corbyn e certamente anche quelle del candidato del loro partito Sadiq Khan”. Concorda Goldsmith, il quale ha sottolineato che Livingston sarebbe sempre stato un grande sostenitore di Khan e viceversa. “Ken Livingston non ha deciso all’improvviso di fare questi commenti oltraggiosi – le sue parole – li fa da molto tempo e in varie occasioni Sadiq Khan ha preso pubblicamente le sue difese. Con questo non sto sottintendendo in alcun modo che sia antisemita né lo voglio suggerire – la sua conclusione – ma su queste questioni è necessaria molta chiarezza”.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(3 maggio 2016)