“Leicester, una lezione ebraica”

Quello che si è realizzato è un autentico miracolo sportivo. Una sorpresa per molti, ma forse i meno sorpresi dovremmo essere noi, ebrei, che da sempre viviamo nell’utopia, con grandi attese nel nostro cammino. Questa è la dimostrazione che talvolta quelle aspettative, se manterremo alta la fede, possono realizzarsi”.
Sono quindici anni che vive a Leicester Shmuli Pink, il rabbino chabad che è guida spirituale della piccola comunità ebraica cittadina. Cinquecento anime, un tifo sfrenato per le Foxes allenate da Claudio Ranieri cui lo stesso rav (che è nato a Manchester) non si sottrae.
“Abbiamo assistito a una favola, che porta con sé alcuni insegnamenti” spiega al portale dell’ebraismo italiano www.moked.it. In primis, sottolinea, “questa è la vittoria dell’unità: un valore sacro, ancora di più in questi tempi difficili segnati da molte divisioni e contrasti”. Ed è inoltre un grande messaggio di speranza senza confini identitari, ideologici e religiosi. “Parliamo di calcio, che è un gioco. Ma la vittoria del Leicester – afferma Pink – ci insegna a credere nei sogni, a inseguirli con tutta la nostra passione e intensità.”.
E pazienza se cadremo, dice Pink. Pazienza se ci vorrà del tempo. “L’importante è credere, credere, credere. D’altronde noi ebrei, che da millenni aspettiamo il Messia, ne sappiamo senz’altro qualcosa”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked