Venice Ghetto 500
“Li giudei debbano abitar unidi”

nl 160505 venezia convegnoÈ in corso oggi a Venezia, nella splendida Sala del Piovego a palazzo Ducale il convegno internazionale “…li giudei debbano abitar unidi…”  The Birth and Evolution of the Venetian Ghetto (1516­-1797) organizzato da the Medici Archive Project, Beit Venezia e dal Comitato “I 500 anni dell Ghetto di Venezia. Ennesimo appuntamento di studio e approfondimento di un programma che per tutto il 2016 porta nella città lagunare il meglio degli studiosi di molti campi, il convegno sì è aperto con i saluti dell’ufficio del sindaco, di Emanuela Carpani della Soprintendenza per le belle arti e per il paesaggio per Venezia e laguna e con i discorsi del presidente della comunità ebraica cittadina Paolo Gnignati e di Giuseppe Veltri del Maimonides Centre for Advanced Studies di Amburgo. Dopo un ulteriore intervento introduttivo di Piergabriele Mancuso, che ha coordinato l’organizzazione del progetto per il The Medici Archive Project ed è titolare del The Eugene Grant Research Program on Jewish History and Culture in Early Modern Europe, la prima sessione, moderata dallo storico Simon Levis Sullam dell’Università Ca’ Foscari Venezia e intitolata “The Ghetto in its Historical Dimension” si è aperta con la relazione di Giacomo Corazzol della Tel Aviv University intitolato “The Prehistory of the Venetian Ghetto in the Eyes of a Cretan Jew: Venice, 1509”. A Seguire Piercesare Ioly Zorattini dell’Università degli Studi di Udine presenterà “Il Ghetto e il S. Uffizio di Venezia: una storia di lunga durata (secc. XVI-XVIII)” seguito da “Mercanti ebrei fra le due sponde dell’Adriatico nel XVIII secolo” di Zrinka Podhraški Čizmek e Naida Mihal Brandl delle università di Split e di Zagabria. Dopo una pausa sarà Stefania Silvestri della John Rylands Library dell’Università di Manchester a portare il suo contribuito, intitolato “Jewish Women from Venice: A Portrayal through the Study of their Ketubbot”, prima che Alessandro Guetta dell’Institut national des langues et civilisations orientales di Parigi chiuda la prima giornata con”Italian Citizens of Jewish Faith: The Italian texts of David de Pomi and Leone Modena”. La prima sessione della seconda giornata di lavori, venerdì, intitolata “The Architectures of the Venetian Ghetto” si aprirà con “Il Ghetto: aperture urbane e sociali di Elisa Bastianello per proseguire con Gianmario Guidarelli dell’Università degli Studi di Padova che parlerà di “Le sinagoghe del Ghetto di Venezia nel contesto della architettura del Rinascimento veneziano” e Alessandra Ferrighi dello Iuav di Venezia, la cui relazione verterà su “Dopo il Ghetto. La nuova contrada Riunione e le trasformazioni nella prima metà dell’Ottocento”. A chiudere la sessione sarà poi Stefano Zaggia dell’Università degli Studi di Padova, con “Dalle contrade ebraiche ai ghetti nelle città della Repubblica di Venezia (secc. XV-XVI)”. Il secondo panel della giornata, intitolato “The Venetian Ghetto and its Philosophical Legacy” sarà moderato dal già citato professor Giuseppe Veltri, direttore del Maimonides Centre for Advanced Studies, Hamburg e si aprirà con la relazione di Abraham Melamed della University of Haifa, che verterà su “When did Judaism Become a Religion? The Case of Simone Luzzatto”. Gli interventi successivi saranno di Anna Lissa, del Maimonides Centre for Advanced Studies, con “Scepticism and Politics in Simone Luzzatto’s Works” e Evelien Chayes dell’Institut de recherche et d’histoire des textes del CNRS di Parigi, con “Christians Studying in the Venetian Ghetto: Talmud and Scepticism 1630-1640” per chiudersi con Michela Torbidoni del Maimonides Centre for Advanced Studies su “L’esercizio serio-giocoso del rabbino Simone Luzzatto: un dibattito scettico sull’anima”. Dopo la pausa per il pranzo nel pomeriggio sarà Rafael D. Arnold della Universität Rostock ad aprire la sessione dedicata a “Arts and Theatre in the Venetian Ghetto” con “Contrasting Sepulchral Traditions in Venice (Ashkenazic and Sephardic)”, seguito da Erith Jaffe-Berg della University of California con “The Ghetto and Performance Making in Venice and Mantua in the Early Modern Period” e Michele Osherow della University of Maryland su “The Problem of Conversion in Shakespeare’s Merchant of Venice”. L’ultimo intervento del panel, prima della discussione finale e della chiusura del convegno, è affidato a Elizabeth Rich, che parlerà di “Moisè da Castellazzo, the Consiglio dei Dieci and Copyright Privileges: How a Jewish artist protected his creation of a picture-Bible in 1521”

a.t. twitter @atrevesmoked

(5 maggio 2016)