Londra, Khan contro Goldsmith

rassegnaSi attendono i risultati delle elezioni a Londra dove a sfidarsi sono il laburista Sadiq Khan e il conservatore Zac Goldsmith. Gli exit poll (le urne si sono chiuse ieri alle 23 ora italiana) danno in vantaggio il primo. Se così fosse, scrive il Corriere della Sera, “si tratterebbe di un evento storico: un musulmano governerebbe la capitale”. Se a Londra i laburisti sembrano in vantaggio nel resto della Gran Bretagna (16 milioni i cittadini chiamati al voto) hanno perso il 9 per cento e la guida del partito Jeremy Corbyn traballa sempre di più. “Qualcuno è arrivato a definire esplicitamente Corbyn “incompetente” e “incapace del ruolo di cui c’è bisogno”, – scrive Repubblica – mentre altri hanno rimarcato che la recente controversia sull’antisemitismo ha senza dubbio danneggiato il partito, così come i dissensi interni tra il leader e l’ala moderata”. Sul fronte opposto il conservatore David Cameron, alla guida del Paese, ha cambiato idea sui bambini siriani: tenacemente contrario all’inizio, il premier Cameron, dopo una risoluzione bipartisan del Parlamento in cui si chiedeva di dare ospitalità a 3mila minori fuggiti dalla Siria e rimasti senza genitori, ha fatto dietrofront e ha aperto alla possibilità di ospitare i bambini, senza specificare il numero (Repubblica).

Yom HaShoah, Piero Terracina e il racconto dell’inferno. “Solo conoscendo l’orrore è possibile scongiurare che si ripeta”, il messaggio del Testimone Piero Terracina, tra le preziose voci della Memoria italiana protagoniste a Roma della prima edizione italiana di Zikaron BaSalon (Memorie dal Salone), un’iniziativa nata in Israele nel 2010, come racconta oggi il Corriere Roma. “L’idea è trasmettere la memoria in maniera profonda innanzitutto ai ragazzi”, le parole al Corriere di Giordana Moscati, assessore alle Politiche giovanili della Comunità ebraica della Capitale. Ad ascoltare le parole dei sopravvissuti, un numero ridotto di persone, non solo ebrei, “affinché -spiega al quotidiano Giorgia Calò, assessore alla Cultura della Cer – la testimonianza diventi un ricordo personale di chi ascolta, un’immagine indelebile da tramandare a sua volta”.

Svezia, l’attivista che ha sfidato i neonazi. “Nei loro occhi ho visto il peggio dell’Europa”, così Tess Asplund, la signora svedese di origini africane divenuta famosa nel mondo per aver fermato da sola un corteo di trecento neonazisti nella città svedese di Borlänge. “Ho agito d’impulso li ho visti sfilare e mi sono detta: dobbiamo fermare questi razzisti predicatori d’odio”, spiega la donna in un’intervista a Repubblica.

Venezia, perché ricordare il ghetto. Sul Venerdì di Repubblica un lungo articolo dedicato al Cinquecentenario del Ghetto di Venezia e al suo significato. A spiegarne l’importanza ai lettori Simon Schama, tra le più autorevoli voci della storiografia moderna e protagonista della grande intervista del numero di marzo di Pagine Ebraiche.  “Non si può parlare di una celebrazione: non si celebra ovviamente la creazione di un ghetto. – spiega Schama al Venerdì – Ma è giusto commemorare i cinquecento anni di questo evento, perché è più vicino a noi di quanto si creda”.

L’agenda della candidata Raggi. Secondo Repubblica Roma, la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi ha in programma di incontrare i rappresentati della Comunità ebraica della Capitale, con cui affronterà diversi temi, “compreso quello degli urtisti sul quale la comunità è particolarmente sensibile”. Nel frattempo la presidente della Keillah romana, Ruth Dureghello, sulle pagine romane del Corriere della Sera traccia l’identikit del suo sindaco ideale: “il prossimo sindaco dovrà prima di tutto avere visione, saper organizzare la propria agenda scegliendo bene le priorità. Tra queste non potrà mancare la formazione e la creazione di posti lavoro”.

Milano, modello di integrazione. “Si trovano sotto la stessa bandiera da anni. L’ultima volta il 25 aprile in piazza a Milano. Flano a fianco, dietro lo striscione della Brigata ebraica, Daniele Nahum, ex vicepresidente della comunità ebraica, e Maryan Ismail, somala e musulmana”. Così la Stampa racconta la doppia candidatura all’interno del centrosinistra di Nahum, responsabile Cultura del Pd, e di Ismail, che siede nella segreteria milanese del partito.

Scordiamoci il passato, bentornato Mussolini. È il titolo dell’editoriale di oggi di Furio Colombo sul Fatto Quotidiano. “I figli o i nipoti di Eichmann, in Germania non avrebbero spazio in nessuna lista comunale, ma siamo sicuri che qualcuno li avrebbe accolti in una lista romana, – scrive Colombo – per poi rispondere alle obiezioni stupite o indignate dei pochi che non hanno perso la memoria, allargando le braccia e ripetendo esasperati: “Ma sono passati 70 anni!”. “C’è chi discute sulla utilità del Giorno della Memoria. – riflette il giornalista – Ci pensa la politica di queste elezioni comunali a mostrare che la memoria serve. Serve al rovescio”.

Antisemitismo. “Dovremmo cominciare a fare i conti con quella regola universale della psicologia democratica per la quale il razzismo è sempre la malattia del vicino”. Si apre così la riflessione di Guido Rampoldi sul Fatto Quotidiano. Una dichiarazione che rispecchia proprio la natura dell’articolo di Rampoldi in cui si accusa l’Osservatorio Antisemitismo di Milano per aver semplicemente riportato un articolo dell’Unità che contesta alcuni pezzi del Fatto, gli si chiede di denunciare gli estremismi in Israele ma non c’è spazio per un’autocritica, per una riflessione su se stessi.

Daniel Reichel

(6 maggio 2016)