Qui Londra – Khan, il primo sindaco islamico:
“Mia storia familiare a molti ebrei”
“La mia storia suonerà familiare a molti ebrei londinesi”. Inizia così un recente editoriale di Sadiq Khan, neo eletto sindaco di Londra, figlio di immigrati dal Pakistan e primo musulmano a ricoprire la carica, pubblicato sul giornale ebraico inglese Jewish News. Mettendo a confronto la sua storia personale con quella di molte peregrinazioni di famiglie ebraiche ma anche con l’esperienza dolorosa della discriminazione, Khan descrive il suo impegno a lottare contro ogni forma di antisemitismo ma più in generale razzismo ed estremismo all’interno della società della Capitale britannica. Una promessa che rientra nella sua volontà di rappresentare ogni comunità ed essere “il sindaco di tutti i londinesi” espressa nel discorso del suo insediamento pronunciato ieri nella cattedrale di Southwark. Il laburista Sadiq Khan ha vinto con una maggioranza del 57 percento, ottenendo 1.3 milioni di consensi, contro il suo rivale conservatore Zac Goldsmith, figlio del magnate ebreo Sir Jimmy Goldsmith. Come primo atto da sindaco – dopo una campagna elettorale resa infuocata dalle dichiarazioni anti israeliane e antisemite di vari membri del partito laburista tra cui l’ex sindaco di Londra Ken Livingston, da lui condannate – Khan parteciperà questo pomeriggio alla più grande cerimonia di commemorazione della Shoah in Gran Bretagna, organizzata dall’associazione Yom HaShoah UK al Barnet Copthall Stadium, insieme al rabbino capo del Commonwealth Ephraim Mirvis, l’ambasciatore israeliano Mark Regev e altri rappresentanti delle istituzioni ebraiche.
“I miei genitori – scrive Khan – si sono trasferiti in Gran Bretagna dal Pakistan alla ricerca di una vita migliore, proprio come così tanti ebrei che sono arrivati qui da generazioni”. Nato a Londra nel 1970, figlio di una sarta e di un autista di autobus immigrati alla fine degli anni Sessanta e cresciuto con sei fratelli e sorelle a Tooting, periferia londinese conosciuta per la sua multietnicità, Khan ha poi intrapreso una carriera da avvocato specializzato nella difesa dei diritti umani per poi passare alla politica, ed è stato già il primo musulmano a diventare ministro nella storia del Regno Unito. “Come troppi ebrei londinesi, so per esperienza personale cosa si provi a essere discriminati a causa della propria religione. Purtroppo – le sue parole – l’anitsemitismo e l’islamofobia sono entrambi fenomeni in crescita a Londra. Le sinagoghe devono assumere guardie di sicurezza private, così come le scuole ebraiche, e non è proprio accettabile che una cosa simile avvenga nella Londra del XXI secolo”.
Per questo, il neo sindaco promette di “proteggere sempre le comunità le cui credenze e pratiche attraggono l’inspiegabile ostilità degli altri” e di “fare i conti con i crimini d’odio legati alla religione”. Una battaglia che intende combattere rendendola una delle maggiori priorità per la polizia, ma anche lavorando con le università londinesi “per assicurare che istigatori all’odio antisemita e islamofobico non siano ammessi e non trovino una platea per le loro parole velenose”. Questa sfida passa secondo lui anche attraverso lo sradicamento dell’estremismo e delle radicalizzazioni dalla società britannica, e per questo Khan afferma di voler sostenere in prima persona, come “musulmano inglese”, la maggioranza di musulmani che sfidano gli estremisti e lavorano per eliminare dal web i siti fondamentalisti. “L’estremismo – scrive – è un anatema per il carattere multiculturale e l’anima tollerante di Londra. E non importa se si è ebrei, musulmani, neri, bianchi, gay o eterosessuali – siamo tutti londinesi, e abbiamo tante preoccupazioni comuni”. E sottolineando come “affrontare tali sfide a testa alta” sia il compito di un sindaco, Khan conclude: “Sono fiero di avere la possibilità di rappresentare tutti i londinesi – chiunque siano, da dovunque vengano, in qualunque cosa credano”.
Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked
(8 maggio 2015)