Identità – Rav Korsia scrive a rav Di Segni
Vicino a figli di madre non ebrea
ma serve un Ghiur completo

Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ha fatto pervenire alla redazione la nota seguente:
“Desidero segnalare una nota di chiarimento che il rabbino capo di Francia, rav Haim Korsia, mi ha inviato a proposito della sua posizione sui figli di madre non ebrea e padre ebreo.
Il chiarimento segue la citazione delle parole dello stesso rav Korsia in occasione della presentazione di un programma per le elezioni dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane da parte di un candidato”.
Egregio Rabbino Capo,
desidero precisare alcune cose concernenti la ‘regolarizzazione’ di cui parlo riguardo ai figli di padre ebreo e madre non ebrea. Bisogna attribuire loro rispetto poiché portano un nome ebraico e fanno anch’essi parte del popolo ebraico. Ma questo segno di rispetto per la loro storia, il loro impegno e il loro desiderio di sentirsi ebrei deve essere ratificato da un percorso di Ghiur (conversione) completo, che saprà, ovviamente, riconoscere il cammino già compiuto nella pratica delle mitzvòt e della partecipazione comunitaria. (…)

Rav Haim Korsia