…estremisti
Sappiamo che il candidato sindaco di Milano Stefano Parisi è, anche per ragioni personali, vicino alle ragioni di Israele. Gli va dato atto che le sue parole riguardo al candidato leghista Stefano Pavesi sono state nette e senza ambiguità. Cosa non scontata in un periodo in cui argomenti xenofobi e, in alcuni casi, apertamente razzisti portano voti in abbondanza. Ora, si spera che ragioni di coalizione non inducano il candidato del centro-destra a tornare sui propri passi. Un giorno, però, bisognerà anche chiedere conto ai partiti che inseriscono nelle proprie liste persone di tal risma. Se lo si fosse chiesto anche a chi candidava fascisti dichiarati e orgogliosi di esserlo come Ciarrapico e molti altri, forse, oggi non si sarebbe a questo punto. Sarebbe bello che non si abdicasse ai nostri compiti a seconda delle simpatie politiche. Non c’è niente di peggio di due pesi e due misure.
Davide Assael, ricercatore
(11 maggio 2016)