Roma – L’arte al servizio dell’integrazione
Promuovere un un tessuto concreto di attività pluriennali volto ad accogliere i nuovi arrivati, favorire la loro inclusione, aiutare a garantire la sicurezza, promuovere progetti di co-sviluppo rivolti ai paesi di origine, in stretto raccordo con le istituzioni nazionali e locali e la società civile.
Questo l’impegno del Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente, che ha promosso ieri al Maxxi di Roma, in collaborazione con Sotheby’s, un’asta d’arte contemporanea per rilanciare una sfida sempre più attuale e incalzante.
“Migrazione. Accoglienza. Inclusione. Co-Sviluppo” il titolo del progetto, presieduto dal direttore del Cipmo Janiki Cingoli e dalla direttrice del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah Simonetta Della Seta.
“Un impegno in linea con la nostra missione, che stiamo esplicitando anche attraverso alcuni lavori di ricerca artistica in Medio Oriente e in Iran” ha sottolineato nel suo intervento Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi.
Il dialogo tra culture diverse? Una strada irrinunciabile, ha spiegato il direttore del tg La7 Enrico Mentana, riconoscendo l’importanza di mettere “a fattor comune” le ragioni della convivenza.
Perché, ha rilevato Cingoli, il problema sicurezza “non può essere affrontato solo in termini di controlli e repressione, ma va posto in un contesto più ampio che porti all’isolamento degli elementi a rischio attraverso il coinvolgimento di tutte le forze positive della società, a partire propri dalle comunità di origine straniera già residenti in Italia”.
Coinvolti nel progetto una settantina tra artisti e collezionisti. Ad illustrare le opere Ermanno Tedeschi, curatore dell’asta assieme ad Arturo Schwarz.
(11 maggio 2016)